I sondaggi politici nell’intera emergenza COVID-19 hanno dimostrato di essere tutt’altro che statici, con una forte difficoltà negli analisi di intercettare i “sentiment” elettorali dal momento che le vere preoccupazioni delle persone, mai come ora, riguardano temi molto concreti come salute, lavoro, economica e futuro. E così dalla Lega al Pd, dal M5s a Fratelli d’Italia, i numeri sono sempre più “ballerini” condizionati magari da una dichiarazione “forte” o da un provvedimento del Governo molto polemizzato o apprezzato. Nelle ultime analisi di voto di Demopolis per “Otto e Mezzo” i sondaggi vedono scendere ancora la Lega di Salvini (oggi al 23,5%) mentre il Partito Democratico viene dato in risalita al 21% su scala nazionale: terzi pari merito Fratelli d’Italia di Giorgia Meloni e il Movimento 5Stelle di Crimi e Di Maio al 15,4%. Dopo mesi di perdita voti, Forza Italia con la rinnovata posizione “dialogante” tra Governo e opposizione recupera qualche piccola posizione e si riporta al 6,5% nei sondaggi Demopolis; di contro, crolla Renzi e Italia Viva dopo le inchieste sulla Fondazione Open (oggi al 2,8%), battuti da LeU-Sinistra Italiana al 3,6%. Azione Calenda al 2,7%, indecisi al 18% e affluenza al 70% gli ultimissimi dati delle intenzioni di voto Demopolis.
SONDAGGI DEMOPOLIS: LA FIDUCIA NEL PREMIER E NELLE REGIONI
Non di soli partiti vive la politica però, con i sondaggi politici che vanno ad analizzare anche l’andamento e i consensi sul fronte Governo e sulle istituzioni co-protagoniste di questa infinita emergenza pandemica, le Regioni. Ad oggi il 46% si dice in fiducia al Premier Giuseppe Conte, dato nettamente in calo rispetto ai mesi della prima ondata (quando si sfiorava quota 60-70% di consensi personali); il 43% invece boccia l’operato del Presidente del Consiglio, tra Decreti, ristori e lockdown che non convincono affatto. Viene poi riposta la medesima domanda di “fiducia” sull’istituzione della Regione, e qui i dati sono sostanzialmente “vicini”: il 44% crede fermamente nell’utilità e parziale autonomia delle Regioni, mentre il 49% dopo l’esperienza COVID-19 non apprezza affatto i compiti e i comportamenti dei territori locali.