Nell’ultima media di sondaggi politici stilata questa settimana – compiuta come sempre ogni domenica dal quotidiano Open-Online – si confermano pressapoco tutti i principali dati degli ultimi giorni: la Lega è in calo nazionale e si aggira tra un minimo di 25 e un massimo di 28% di consenso, non fanno certo meglio il Pd o il Movimento 5 Stelle che pure crescono e si stabilizzano rispettivamente attorno al 21% e 16% dei dati espressi dai principali sondaggi politici nazionali. Il tutto attendendo cosa succederà nel Governo (e con il premier Conte) dopo la pubblicazione del maxi Decreto Rilancio da 55 miliardi di euro che dovrà segnare la “prova del 9” decisiva per l’esecutivo dopo settimane di promesse e annunci in merito agli aiuti economici da stanziare per l’emergenza coronavirus.
Scendendo nelle pieghe dei numeri, i dati elaborati da Open Online vedono la media dei sondaggi per la Lega deflettere ancora al 26,4%, seguiti dal Pd di Zingaretti e Franceschini al 21,4%, al terzo posto invece in lieve risalita è il Movimento 5 Stelle (16,1%): per Fratelli d’Italia dopo qualche settimana di “stop”, tornano a crescere i dati nazionali con il 13,9% per il partito di Giorgia Meloni. Non decolla ancora Forza Italia di Berlusconi al 6,5% mentre si affossa sempre di più il consenso per Italia Viva di Matteo Renzi scesa ancora al 3,2% dopo lo scontro-ultimatum lanciato dalla Ministra Bellanova in merito ai contenuti del Decreto Rilancio.
SONDAGGI COESIS (10 MAGGIO): LA VERA FIDUCIA IN CONTE
A concludere le intenzioni di voto “mediate” da Open Online, troviamo infine la Sinistra al 2,9%, Azione Calenda al 2,1%, Verdi all’1,9% e Più Europa all’1,8%: nel frattempo, in esclusiva per il Sussidiario.net, il direttore dei sondaggi politici Istituto Coesis Research Alessandro Amadori ha tracciato una “summa” del periodo attuale per partiti e consensi nel pieno dell’emergenza coroanvirus. «Non lasciamoci abbagliare dalla fiducia al 60% di cui gode il governo, non significa che si traduca in intenzioni di voto. Siamo alle prese con un conflitto sociale in chiave quasi marxiana, tra cittadini protetti, come pensionati, statali, lavoratori dipendenti, e cittadini non protetti», riflette il n.1 e fondatore di Excalibur Sas.
Il Premier Conte dopo aver toccato addirittura quota 70% dei sondaggi personali («mai visti prima nella storia repubblicana») si trova attualmente al 60% ma questo non significa che la fase 2 andrà allora a “gonfie vele” per il Governo: «dietro a questa fiducia c’è una forza sotterranea, in progressivo accumulo, di protesta e ribellione […] E impatterà sulle intenzioni di voto: in questo senso non penso che la Lega si sia indebolita, come dicono molti». Secondo Amadori il calo di Salvini potrebbe non essere indicativo al momento: «La Lega resta tra il 27-28% rispetto al 31% che aveva toccato due mesi fa. Non conta molto questa leggera perdita, perché stanno tornando alla ribalta tutti temi di competenza della Lega: i piccoli imprenditori, il territorio, il rapporto con la globalizzazione».