Negli ultimi sondaggi politici pubblicati, come ogni giovedì mattina dalla trasmissione Agorà su Rai 3, le intenzioni di voto Emg Acqua tratteggiano l’andamento della settimana in cui si segnalano le riaperture e il nuovo Decreto Rilancio: ebbene, seppure con lieve perdita di consenso personale, a perdere ancora parecchio negli ultimi 7 giorni è la Lega di Matteo Salvini, tornata a scendere dopo il buon rialzo della scorsa settimana. Di contro però il Governo nei suoi principali partiti non vede “schizzare” in su alcuna curva di consenso, dimostrando una generale fase di stallo in merito alla fiducia dei cittadini nei partiti politici. I sondaggi Emg mostrano infatti, oltre alla Lega scesa al 26,9% (-0,4%), un Pd “fermo” al 20,9% con un solo 0,1% di vantaggio rispetto ai dati della scorsa settimana.
Resta completamente fermo il Movimento 5 stelle stabilizzatosi attorno al 15% (è al 15,4% al 21 maggio), ma anche la vicina Fratelli d’Italia non compie grandi passi in avanti, guadagnando solo lo 0,1% in 7 giorni e fissandosi al 14,3% dei dati su scala nazionale. Si conferma stabile il Centrodestra generale anche grazie alla lieve crescita di Forza Italia (+0.2%) che proietta Berlusconi al 6,8%, ancora nettamente davanti al rivale nel campo dei moderati che è Matteo Renzi. La strategia della “tensione” interna al Governo ancora non paga, con Italia Viva ferma al 5% seppur riesce nel frenare l’emorragia di voti.
SONDAGGI EMG (21 MAGGIO): DL RILANCIO E FIDUCIA GOVERNO
A chiudere le intenzioni di voto prodotte dai sondaggi politici Emg Acqua, troviamo ancora Azione Calenda al 2,6% (+0,2%), La Sinistra al 2,3% (+0,1%), Più Europa al 1,6% e tutti gli altri partiti che assieme non fanno più del 2,4% su base nazionale. Importanti come sempre, parallelamente al voto sui partiti, l’indicazione sui singoli leader nel pieno ancora dell’emergenza coronavirus in tutto il Paese: qui Conte perde qualcosina in 7 giorni e scende al 44% (-0,1%), ma non guadagnano né Meloni al 36% né Salvini al 34%, stabili rispetto a giovedì scorso. Ben distante troviamo poi Nicola Zingaretti del Pd al 24%, Luigi Di Maio al 20%, Berlusconi al 19%, Calenda al 19%, Toti al 15%, Matteo Renzi ancora al 15% e Vito Crimi in fondo alla “classifica” con il 10% del consenso personale.
Mentre infine resta stabile la fiducia nel Governo (37% di positivi, 44% che bocciano l’operato del Conte-bis), da segnalare l’interessante sondaggio compiuto sempre da Emg al medesimo campione di intervistati: è stato chiesto se il Decreto Rilancio, licenziato mercoledì scorso dopo un mese e mezzo di attesa, è il provvedimento giusto per far ripartire l’economia italiana. Ebbene, gli italiani sono nettamente divisi: il 36% appoggia la scelta del Governo mentre l’altrettanto 36% boccia sonoramente una somma di aiuti che non sarà decisivo per far riprendere il motore del Paese, parafrasando le parole utilizzate oggi dallo stesso Premier Conte nella sua informativa urgente al Parlamento. Il 28%, dunque una fetta importante dell’elettorato, ammette di non sapere/voler rispondere alla domanda sul Dl Rilancio.