Secondo i dati emersi dai sondaggi tra “expert survey” (tra componenti di associazioni di categoria, economisti, giornalisti, manager d’azienda, membri di staff politico istituzionali e sindacalisti) di YouTrend-Quorum e Cattaneo Zanetto & Co, il Governo a livello economico potrebbe e dovrebbe fare ancora tanto per provare a limitare una crisi produttiva e sociale che rischia di essere letale tanto quanto la catastrofe sanitaria del Covid-19. Per il 51% le cifre stanziate dal Governo sono troppo poche e a bilancio dopo il Cura Italia dovranno invece essere stanziati almeno tra 51 e 100 miliardi di euro; per il 18% addirittura oltre i 150, il 7% tra 101 e 150mld e il 24% sceglie la linea conservativa del Governo (-50 miliardi).
Diversa discussione invece sulla domanda assai complessa in merito alla spesa in deficit qualora l’Ue non approvi linee di credito Mes o gli Eurobond: per il 48,8% «Sì, con ogni mezzo, anche correndo i rischi insiti in un ulteriore aumento del debito e del conseguente aumento dei rendimenti dei titoli di stato», mentre per il 39% «Sì, sfruttando il Quantitative Easing della Bce. Il Paese però dovrebbe prestare attenzione a non aumentare troppo il debito, anche a costo di non poter stanziare risorse sufficienti ad arginare l’impatto negativo dell’emergenza». Solo il 12,2% è per una linea di austerità «senza l’appoggio dell’unione Europea non vi sarebbero le condizioni per stanziare ulteriori risorse in autonomia».
Il 46,3% degli “addetti ai lavori” è convinto che le misure di contenimento in Italia verranno allentate nella prima metà di maggio mentre interessante la disquisizione sul potenziale Governo Draghi per gestire la difficile fase di ripartenza economica nei prossimi mesi: il 38,8% vede abbastanza probabile l’avvicendamento Conte-Draghi, il 35% lo ritiene improbabile, mentre il 18,8% è del tutto scettico sull’arrivo dell’ex n.1 Bce a Palazzo Chigi. Per gli esperti “testati” dai sondaggi YouTrend, in media il Pil italiano dopo l’emergenza coronavirus perderà l’8,3% in tutto il 2020.
SONDAGGI DEMOPOLIS (1 APRILE): PER 67% GLI AIUTI ALLE FAMIGLIE SONO POCHI
Negli ultimi sondaggi politici condotti da Demopolis per la Rai lo scorso 1 aprile, si è cercato di approfondire il tema non solo dei “consensi” dei partiti ma si è provato a tastare il polso dell’elettorato in merito a quello che è stato fatto e quello che ancora manca a livello di provvedimenti del Governo Pd-M5s-LeU-Italia Viva. Ebbene, se da un lato le valutazioni sulle prime mosse messe in campo da Conte per contrastare il coronavirus hanno convinto non si può dire lo stesso per quanto riguarda le misure “economiche”.
Alla domanda «Come valuta le attuali misure di contenimento del contagio da Covid-19 decise dal Governo?» il 90% giudica del tutto positivo il blocco degli spostamenti da un Comune all’altro, l’85% condivide le limitazioni sulle uscite da casa e l’81% apprezza la chiusura della attività produttive e commerciali non essenziali. Di contro, nello stesso sondaggio è stato chiesto quali dovrebbero essere le priorità di fronte all’emergenza Coronavirus: e qui le critiche si registrano, con l’80% che vorrebbe infatti più investimenti straordinari per la sanità pubblica, come terapia intensiva, dispositivi medici, eccetera; il 67% invece richieste maggior sostegno alle famiglie in difficoltà per la pandemia e più aiuti al tessuto produttivo.
TERMOMETRO POLITICO (3 APRILE): LE INTENZIONI DI VOTO
La Lega torna a crescere nel pieno della crisi coronavirus mentre il Premier Conte perde fiducia secondo gli ultimi sondaggi politici stilati da Termometro Politico e condotti tra l’1 e il 2 aprile scorsi: nelle intenzioni di voto realizzate dall’istituto Termometro si registra un buon andamento del Centrodestra dopo la disponibilità al dialogo con il Governo (ben 3 vertici in 3 settimane), con Salvini che torna a salire al 30,8% di consenso. Segue un Pd in buona forma nonostante il momento dell’intero Governo, 21,8% per Zingaretti e altra distanza messa tra dem e 5Stelle invece sprofondati al 13,8% e in continua crisi di consensi elettorali: M5s come sempre tallonati da Fratelli d’Italia che anche nei sondaggi politici del Termometro prosegue la “scalata” fermandosi al 12,7% su base nazionale.
Resiste Forza Italia al quinto posto della speciale classifica dei sondaggi, anche se in calo ancora e non oltre il 5,6%: male ancora Italia Viva di Renzi(3,2%) che pure nel proporre come unico leader la riapertura immediata dell’Italia non trova il consenso che sperava (solo il 4,8% gli dà ragione, il 61,4% risponde “solo a maggio si potrà pensare di aprire se i casi saranno calati in modo deciso”).
SONDAGGI TP (3 APRILE): LA FIDUCIA IN CONTE VACILLA
Concludono le intenzioni di voto dei sondaggi politici di Termometro Azione di Calenda al 2,8%, Sinistra al 2,4%, Verdi all’1,5%, +Europa all’1,5%, Partito Comunista all’1%. Se si osservano invece i dati registrati dal sondaggio recente in merito alla figura principe dell’intera crisi politica e social della pandemia Covid-19, Giuseppe Conte, la valutazione degli italiani varia decisamente rispetto a quella di altri sondaggi politici di questi ultimi giorni. Alla domanda posta da Termometro Politico “lei ha fiducia nel Premier Conte?” il 22,8% è pienamente convinto, il 21,3% risponde “sì, abbastanza” mentre già il 15,1% boccia il suo operato; è però la risposta “no, per nulla” a registrare la maggioranza dei “consensi” (il 39,6%) schierandosi dunque del tutto contro le mosse e la figura del Presidente del Consiglio.
Varia leggermente il dato in merito alla seconda domanda sul Premier Conte, ovvero se l’opinione sia migliorata o peggiorata rispetto a prima dell’emergenza coronavirus: il 34,5% ammette di aver migliorato il proprio giudizio nel Premier, il 10,8% si dice “positivo come prima”, il 26,3% attacca invece “è peggiorata” e addirittura il 26,1% ritiene “è negativa come prima”.