Nell’ultima puntata di “Povera Patria” sono state presentate le ultime intenzioni di voto con i sondaggi politici Piepoli che mostrano il raffronto rispetto alle ultime due settimane: si conferma anche qui un lieve rallentamento della Lega al 31,5%, mentre il Centrodestra balza comunque al top (48% contro il 44% del Governo Conte-2) grazie al 9% di Fratelli d’Italia e alla tenuta di Berlusconi al 7,5% con Forza Italia. Il Pd viene dato sotto rispetto ad altri istituti demoscopici con i sondaggi che danno Zingaretti al 19,5%; il Governo resta in “salute” grazie al 5% di Renzi e al 2% di LeU, mentre è sempre in crisi il Movimento 5 Stelle anche se con manciata di voti in più di altri sondaggi di questa settimana (17,5% invece che 16-16,5%). Viene data la prima quota per il nuovo partito di Carlo Calenda e Matteo Richetti – Azione – e non poteva che essere assai bassa essendo praticamente nata da qualche giorno: l’ipotesi di un’alleanza tra il neo-partito Azione (1%) e +Europa di Emma Bonino, come rivendicato dallo stesso Calenda, porterebbe ad oggi una quota attorno al 3%. Chiudono le intenzioni di voto Piepoli i Verdi che non vanno oltre l’1,5% su scala nazionale.



SONDAGGI IXÈ (26 NOVEMBRE): SARDINE & REGIONALI

Sempre nei sondaggi politici Ixé presentati ieri sera nella trasmissione di Bianca Berlinguer è stato posto al centro dell’attenzione l’ultima novità sulle Regionali in Emilia Romagna e Calabria, ovvero il voto su Rousseau sulla presenza o meno del M5s alle Elezioni. Dopo aver sconfessato la linea di Di Maio, è stato chiesto agli iscritti e ai normali elettori cosa ne pensassero della partecipazione dei 5Stelle alle prossime Regionali: ebbene, il 37% non condivide la decisione di Rousseau, il 33% è d’accordo mentre il 30% non sa/non dice. Insomma, totale incertezza: entrando nelle pieghe delle intenzioni di voto del M5s, il 61% dei grillini si dice d’accordo, mentre solo il 30% degli elettori Pd si dicono concordi (giudizio negativo vede rispettivamente il 23% e il 44% dei rispondenti ai sondaggi Ixè). Non solo M5s, interessante il punto del sondaggio dedicato alla Lega e al movimento delle “sardine” che si contrappone a Salvini in ogni intervento pubblico che ormai tiene in giro per l’Italia, non solo in Emilia Romagna o Calabria: nei sondaggi Ixé, il 41% non condivide l’iniziativa; il 37% è favorevole; il 22% non si schiera. Per il 34% le “sardine anti-Lega” sono ininfluenti per la vita politica del Carroccio, mentre il 25% crede che indeboliscano Salvini e il 21% che addirittura lo rafforzano paradossalmente.



IXÈ (26 NOVEMBRE): LE INTENZIONI DI VOTO

Con la Lega ancora in calo ma in testa iniziano i sondaggi politici settimanali di Ixé presentati a Cartabianca: le intenzioni di voto vedono un Governo “diviso” a due velocità, un’opposizione in crescita ma con Salvini in lieve calo e una Meloni al massimo storico. Infine, Italia Viva che non cresce e resta “ancorata” al 4,5% con la quale è pressapoco partita nell’avventura politica ormai un mese e mezzo fa; sondaggi indicativi ma anche sondaggi “differenti” su alcuni partiti, come possiamo ben evidenziare dagli ultimi dati Tecné (Salvini al 34%, Renzi oltre il 5%), anche se non è una novità vedere differenze anche importanti tra diversi istituti demoscopici. Importante intanto è l’affermazione di Giorgia Meloni e di Fratelli d’Italia: il piccolo partito, un tempo terza ruota del carro nella coalizione di Centrodestra, oggi è più che una “spalla” per la Lega con quel 10,6% massimo storico per l’ex Alleanza Nazionale e Fiamma Tricolore. In particolare, come spiega il direttore di Ixé Roberto Weber a Cartabianca, «Nel sondaggio si registra lo sfondamento di Fratelli d’Italia. Per un voto che FdI dà alla Lega di Salvini, 3 voti dal Carroccio si spostano sul partito di Giorgia Meloni. Quindi abbiamo questa radicalizzazione sulla destra e il centrodestra arriva a quota 49,5%».



SONDAGGI IXÈ (26 NOVEMBRE): GOVERNO “DIVISO”

E il Governo? I sondaggi politici di Ixé mostrano un Conte-bis a due velocità: da un lato infatti sta molto bene il Partito Democratico, al netto delle tante difficoltà in Manovra, caso Ilva, Alitalia e disagi per la manutenzione di strade e autostrade davanti al dramma del maltempo. Renzi non sfonda e resta al 4,5% ma sopratutto è il Movimento 5 Stelle ad affondare sotto il peso delle varie crisi interne e delle discussioni in sede di Manovra: nei sondaggi presentati ieri sera Di Maio non va oltre il 16,4%, ancora in perdita dopo il voto su Rousseau delle Regionali e dopo le difficoltà della “base” solo in parte risolte dal ritorno di Beppe Grillo a fianco del Ministro degli Esteri. Chiudono le intenzioni di voto Ixé, Forza Italia al 7,4% ancora in tenuta nonostante i “boom” di Lega e Fratelli d’Italia; +Europa regge al 3%, in netta differenza rispetto ad altri sondaggi politici che invece “affossano” il partito europeista di Bonino e Dellavedova; per La Sinistra il calo arriva fino al 2,2% su scala nazionale mentre i Verdi non vanno oltre l’1%. Il dato sugli astenuti questa settimana tocca la quota ancora molto alta del 37,6% degli intervistati nei sondaggi Ixé.