Nicola Piepoli ai colleghi di Affari Italiani ha analizzato le ultimissime analisi svolte nei sondaggi politici della sua omonima casa statistica nazionale in merito sopratutto a Lega e M5s nel pieno della crisi di Governo lanciata dal ministro Salvini. I due principali attori della scena politica vivono, come ipotizzabile, momenti e consensi completamente diversi e proprio per questo diverse voci delle opposizioni anti-Salvini imputano al leader del Carroccio la volontà di staccare la spina per capitalizzare il consenso accumulato e ottenere un potere ancor maggiore nella prossima Legislatura. Spiega Piepoli «quanto accaduto non toglie fiducia a Salvini, che resta immutata» (dunque attorno al 35-40% come Lega), mentre sul fronte Movimento 5 Stelle «è rimasto al palo. In questo momento i grillini non attirano attenzione. Il vero problema è che il potere non sa che cosa vuole fare. Ci sono persone che non sono in grado di comunicare e persone che invece sanno farlo». E in casa Pd? Secondo il sondaggista il Partito Democratico «ha due anime, quella di Zingaretti e quella di Renzi. L’anima di Zingaretti è prevalente ma la presenza di quella di Renzi non lo fa salire».
PIEPOLI-NOTO: QUANTO VALGONO I PARTITI DI RENZI E CONTE
La Lega vola verso il 40%, anche se diversi istituti di sondaggi politici la danno in una forbice tra il 35% e appena sotto quota 40: eppure, con una crisi di Governo in atto dalle mille sorprese e “dietrofront” non sono pochi gli analisti politici che provano ad immaginarsi uno sviluppo in termini di consensi di “nuovi partiti” o movimenti che potrebbero nascere nei prossimi mesi in vista di Elezioni anticipate. Sia che avvengono in tempi rapidi o nel 2020 (o più tardi) l’esperienza di Governo gialloverde è conclusa e le carte sul tavolo rischiano di mischiarsi ancor più ulteriormente: secondo i sondaggi Noto di fine luglio, un eventuale partito “nuovo” del Premier Conte non andrebbe oltre l’11% il che potrebbe consigliare al Capo di Governo impegnato nei prossimi giorni a possibili voti di sfiducia presentati dalla Lega in Camera e Senato ad una forma di “rinnovamento” interno al M5s con la cacciata del vice Luigi Di Maio e la promozione dell’avvocato Conte a reale leader interno dei 5Stelle come riportano diversi retroscena in queste settimane di crisi di Governo. Secondo il sondaggista Nicola Piepoli, in una intervista ad Affari Italiani, un altro pronto in rampa di lancio per un suo nuovo partito personale sarebbe anche Matteo Renzi: ecco, anche in questo caso i risultati non sarebbero al momento “entusiasmanti”, addirittura per l’ex Premier si profila secondo i sondaggi Piepoli un range di consensi tra il 2% e il 4%.
TERMOMETRO (10 AGOSTO): LE INTENZIONI DI VOTO
Una crisi di Governo e la possibilità di andare alle Elezioni anticipate: in attesa di capire le mosse del Quirinale, leggere i sondaggi politici stilati in questi giorni può aiutare a dare il polso della situazione specie per tutti i partiti che da mesi “inseguono” la Lega di Matteo Salvini ancora saldamente al comando delle operazioni-consenso. Ad oggi, il M5s rimane doppiato dal Carroccio e il Pd non cresce oltre il 23,4%, eppure nei sondaggi pubblicati il 12 agosto ma effettuati subito dopo la crisi di Governo lanciata da Salvini – ovvero il 10 agosto – Termometro Politico ci segnala diversi elementi da tenere in considerazione. La Lega da sola non avrebbe ad oggi la maggioranza, con quel 36% in lieve calo rispetto ad un mese fa, ma avrebbe comunque bisogno dei voti del restante Centrodestra: Fratelli d’Italia in primis con un ottimo 7,1% e Silvio Berlusconi con quel che rimane di Forza Italia, ovvero il 6% su base nazionale. Pd fermo al 23,4% e dilaniato dalla continua frattura interna Renzi-Zingaretti, solo parzialmente ricongiunta ieri durante il voto sul calendario della crisi di Governo: da ultimo, il M5s resta ancorato al 18,2% anche se in lieve rialzo rispetto ad altri sondaggi politici di questo periodo.
SONDAGGI TERMOMETRO (10 AGOSTO): LE COLPE DELLA CRISI
+Europa al 2,3%, La Sinistra all’1,8% e I Verdi al 1,8% rappresentano quel che resta delle intenzioni di voto, troppo poco per rappresentare una valida “stampella” al Partito Democratico per provare ad impensierire la forza elettorale della Lega. I sondaggi politici espressi ancora dal Termometro Politico lo scorso 10 agosto hanno poi provato ad approfondire il tema della crisi di Governo chiedendo agli elettori intervistati quali fossero i principali responsabili/colpe che stanno preparando un autunno infuocato con Elezioni o Governo di transizione che prepareranno una manovra economia tra le più importanti degli ultimi anni. Per il 43,1% le colpe della crisi sono da imputare ad entrambi i partiti di Governo, «rivelati incapaci di governare e ora scappano davanti alle responsabilità»: il 29% ritiene invece che la colpa principale sia della Lega di Matteo Salvini «che vuole interrompere l’esperienza di un buon governo e capitalizzare il consenso». Il 23,5% spiega nel sondaggio che invece è il Movimento 5Stelle ad aver detto troppi no in questo Governo preparando di fatto la crisi del contratto Lega-M5s; da ultimo, la colpa per il 4% è da imputare «ai poteri forti, che impediscono ai governi di fare le leggi e le riforme necessarie, con i ricatti dello spread e del debito».