Il Governo Conte-bis vive il suo momento di maggiore difficoltà e i sondaggi politici non fanno che confermarlo: in attesa di una “verifica-collaudo” post-Elezioni Regionali, lo scontro è altissimo su legge elettorale, prescrizione e concessioni Autostrade e il tutto non può che trasmettere un senso di disunità per l’elettorato giallorosso. Così i sondaggi politici stilati da Emg Acqua per Agorà hanno cercato di capire se eventualmente l’alleanza Pd-M5s potrebbe durare anche in un ipotetico nuovo voto anticipato, per contrastare il Centrodestra di Salvini e Meloni: il 43% ritiene che l’asse di Centrosinistra non potrebbe sostenersi in eventuali Elezioni Politiche, il 22% invece è più possibilista mentre il 35% preferisce non rispondere/non vuole. Scendendo nelle pieghe dei singoli elettorati, il 28% del Pd non vorrebbe l’alleanza mentre il 52% ritiene giusto il fronte comune col M5s per fronteggiare il sovranismo di Centrodestra: di contro, i grillini vedono all’esatto opposto la domanda riposta dai sondaggi Emg. Il 50% del M5s non vuole un asse col Pd mentre il 20% è disposto a scendere a compromesso con Zingaretti e Franceschini.
EUROMEDIA (14 GENNAIO): PER 51% GOVERNO CADE IN PRIMAVERA
Continuiamo il nostro viaggio tra i sondaggi politici e concentriamo la nostra attenzione sulla situazione del Governo giallorosso, che sta vivendo un momento di difficoltà degno di nota. M5s, Pd e Italia Viva sono alle prese con la grana prescrizione, dossier che vede le forze di maggioranza su poli opposti. E cosa ne pensano gli italiani del futuro dell’esecutivo Conte-bis? La maggioranza degli intervistati del sondaggio di Euromedia Reasearch per Porta a porta non sembra nutrire grosse aspettative: per oltre un italiano su due, il Governo cadrà entro la primavera del 2020. Come evidenziato dall’istituto di sondaggi, il 25,1% ritiene che l’esecutivo durerà fino alle elezioni regionali in Emilia Romagna e Calabria, mentre il 25,8% che durerà fino alle elezioni regionali della primavera 2020. Più fiducioso il restante 34,2%: per il 15% durerà fino al 2022 (elezione del presidente della Repubblica), mentre per il 19,2% durerà fino a fine legislatura. (Aggiornamento di Massimo Balsamo)
SONDAGGI POLITICI, I DATI SULLA CRISI M5S
Osservando gli ultimi sondaggi politici stilati da Emg Acqua per la puntata odierna di Agorà, e con il contemporaneo avvicinarsi delle Elezioni Regionali in Emilia Romagna e Calabria, la situazione per il Movimento 5 Stelle si appresta ad essere ancora più delicata nelle prossime settimane. La crisi interna con la frattura tra base elettorale, parlamentari e leader Di Maio (ma anche contro Casaleggio) non aiutano un partito già in flessione nei sondaggi da oltre un anno: un 15% nazionale che rischia di scendere sotto il 10% a livello locale dove storicamente il M5s è più debole rispetto al duopolio Centrodestra-Centrosinistra. I sondaggi di Agorà mostrano poi come sulla diretta persona del Ministro-Capo Politico Luigi Di Maio siano non pochi i dubbi degli elettori: il 30% ritiene che debba rinunciare ad una delle due cariche che riveste, mentre il 25% addirittura ritiene che debba immediatamente lasciare la guida del Movimento 5 Stelle verso una gestione collegiale (il consiglio dato dal quel documento prodotto da tre senatori M5s la scorsa settimana, ndr). Il 14% spiega nel sondaggio come vorrebbe una gestione condivisa Di Maio e un’altra figura di rilievo dei 5Stelle, magari una donna, mentre solo 5% ritiene che l’ex vicepremier stia facendo bene sia come Ministro degli Esteri che come capo politico. Alle stesse domande rivolte dai sondaggi Emg verso gli elettori M5s, i risultati cambiano con il 15% che chiede a Di Maio di rinunciare ad una delle due cariche, il 29% invece intende far lasciare al leader la guida stessa del Movimento 5 Stelle (dunque di più degli elettori di altri partiti). Infine, il 22% chiede che la guida del M5s sia condivisa mentre il 12% lo assolve nei suoi compiti da Ministro e capo politico.
EUROMEDIA (15 GENNAIO): LE INTENZIONI DI VOTO
Si avvicinano le elezioni regionali in Emilia-Romagna e c’è grande curiosità su chi riuscirà a prevalere tra Stefano Bonaccini e Lucia Borgonzoni. Ma la situazione al Governo non è delle più rosee e diversi partiti stanno monitorando con grande interesse i sondaggi politici, in caso di ritorno anticipato alle urne. I sondaggi di Euromedia Research per Porta a Porta danno la Lega ancora primo partito con il 30,2%, ma in calo dello 0,8%. Crescita importante per il Partito Democratico, che sfrutta l’effetto Sardine e vola al 18,9%, 1,6 punti percentuali in più rispetto all’ultima rilevazione. Crollo totale per il Movimento 5 Stelle, che passa al 15,4% (-0,4%). Prosegue invece senza sosta la crescita di Fratelli d’Italia, che si porta al 10,8% (+0,1%). Forza Italia cala al 6,3% (-0,6%), mentre Italia Viva di Matteo Renzi è stabile al 5%. Azione di Carlo Calenda si porta al 3% (+0,3%), Liberi e Uguali all’1,8% (-0,4%) Verdi al 2,4% (+0,6%), + Europa all’1,3% (-0,2%) e Cambiamo di Giovanni Toti allo 0,4% (-0,2%).
SONDAGGI POLITICI, REFERENDUM TAGLIO PARLAMENTARI: 75,1% PER IL SI’
Euromedia Reasearch ha poi preso in considerazione un tema del quale si è discusso molto negli ultimi giorni, ovvero il referendum per il taglio dei parlamentari. In questo caso l’elettorato non sembra avere dubbi: il 75,1% si è detto a favore del taglio dei parlamentari, il 10,7% contro il taglio dei parlamentari, mentre il 93% si è detto indeciso. Il 4,9% non sa o non risponde. Passiamo poi al dossier Libia, l’iniziativa del premier Giuseppe Conte (gli incontri con Serraj, Haftar e Erdogan) si ritiene centrale il ruolo dell’Italia nella crisi libica? Un italiano su due crede di no, il 51,9% per la precisione. E’ per il sì il 29,7%, mentre il 18,4% non sa o non risponde.