In un’epoca in cui i partiti personali vanno per la maggiore, i sondaggi che intercettano il gradimento dei leader possono fornire uno spunto di riflessione importante sullo scenario politico contemporaneo. Le ultime rilevazioni di Gpf Inspiring Research di Roberto Baldassarri di cui dà conto affaritaliani.it ci dicono ad esempio che il più amato dagli elettori del Belpaese è un esponente sopra le parti: Sergio Mattarella, che può vantare un indice di gradimento pari al 67%. Seconda piazza per Giuseppe Conte, ancora molto alto al 60%. Chi nelle ultime settimane ha fatto segnare un calo di popolarità importante è Matteo Salvini: il leader della Lega viene dato al 38%, superato oltre che da Di Maio e Zingaretti (entrambi al 43%) anche da Carlo Calenda e Giorgia Meloni, rispettivamente al 41% e al 40%. Matteo Renzi si ferma al 30%, poco sopra Silvio Berlusconi al 28%. (agg. di Dario D’Angelo)



SONDAGGI POLITICI: 30% CONTRO SCIOPERI GRETA

Dalle merendine al clima, gli ultimi giorni del Governo Pd-M5s-LeU si imperniano sui temi contenuti nella prossima Manovra e gli scioperi di venerdì scorso sulla scia di Greta Thunberg preparano di fatto il “campo” al “Green New Deal”: ma i sondaggi politici espressi da Termometro danno un “polso della situazione” del consenso popolare alquanto differente dalla via scelta dal Governo Conte-2. Alla domanda infatti “E’ d’accordo con il giustificare l’assenza da scuola per lo sciopero per il clima?” lanciata dal ministro Fioramonti negli scorsi giorni, l’elettorato ha risposto al 30% “è diseducativo, non c’è certezza che i ragazzi vadano alla manifestazione”. Per il 21,9% si tratta invece di «una manifestazione che si basa su falsi problemi, molto strumentalizzata», mentre per il 29,5% è giusto «incentivare la partecipazione dei giovani a queste manifestazioni». Infine, il 17% ritiene che gli scioperi per il clima «sarebbero state meglio iniziative nelle scuole, senza uscita in strada»; se si osservano poi le ultime intenzioni di voto lanciate da Swg dopo gli scioperi di Greta, si scopre come il principale partito ambientalista – i Verdi – non ottiene alcun beneficio, rimanendo al 2% e non suscitando per ora l’interesse degli elettori cittadini italiani.



TERMOMETRO POLITICO (27 SETTEMBRE): 55% CONTRO LA TASSA MERENDINE

Entrando più nelle pieghe dell’attualità, i sondaggi politici di Termometro hanno provato ad evidenziare nei giorni scorsi il consenso sul Governo in merito alla “tassa sulle merendine” lanciata dal Ministro del Miur Fioramonti e appoggiata anche dal Premier Conte. Ebbene, per il 23,3% è una tassa giusta solo se quei soldi verranno destinati davvero alla scuola e alla ricerca, mentre per il 17,7% la tassa è corretta «ma bisogna disincentivare a mangiare cibi poco sani». Per il 55% complessivamente la tassa sulla merendine è tanto sbagliata quanto inutile e nei sondaggi di Termometro vengono spiegati i motivi: per il 24,7% «è solo un’altra odiosa tassa che sarà  usata dai politici per avere più soldi per fare clientelismo», mentre per il 30,6% degli elettori intervistati «i cittadini devono poter essere liberi di mangiare quello che vogliono, la dieta non può essere imposta dal governo in nessun modo». Più della metà dei sondaggi dunque segue la critica di Salvini e di tutto il Centrodestra contro il Governo Pd-M5s-LeU e le ipotesi di “fantasiose tasse” come le ha definite il capo della Lega.



SWG (30 SETTEMBRE): LE INTENZIONI DI VOTO

Con gli ultimi sondaggi politici espressi da Swg per il Tg La7 del 30 settembre non si può non osservare una fase di profondo “stallo” nei principali partiti dopo l’effetto novità prima del Governo giallorosso e poi del nuovo partito di Matteo Renzi. La Lega resta in testa ma cala fino al 32,8% secondo le stime di Swg, mentre sia Pd che M5s non sfondano dopo la nascita del Conte-bis: per i grillini la soglia del 20% resta ancora un ostacolo (19,6% negli ultimi sondaggi) mentre i dem fanno leggermente peggio con il 19,4%, causa la scissione di Italia Viva. Va ancora molto bene Fratelli d’Italia che con il 7,3% vede proiettarsi Giorgia Meloni come ormai l’unica vera alleata forte del Centrodestra a guida Salvini, proiettati verso le Regionali delle prossime settimane. Non bene Forza Italia che al 5% paga il collasso di voti tanto verso il lato “sovranista” della coalizione quanto verso il nuovo partito renziano.

SONDAGGI POLITICI SWG (30 SETTEMBRE): RENZI NON SFONDA

I sondaggi politici espressi da Masia per il Tg di Enrico Mentana vedono poi ancora una volta in calo il consenso per i partiti di Sinistra – i Verdi al 2%, Sinistra all’1,9% e +Europa all’1,6% – mentre il vero effetto “novità” causato da Renzi con la nascita di Italia Viva sembra essere già bello che finito. I dati di queste ultime intenzioni di voto mostrano infatti il partito renziano in sofferenza al 4,9% dopo la scissione effettuata dall’ex Premier fiorentino: non va certo meglio il partito di Toti “Cambiamo insieme” che non sfonda oltre l’1,7%, pari merito con Liberi e Uguali (che dunque non sfonda nonostante l’ingresso nel Governo giallorosso). Ad oggi, concludono i sondaggi politici di Swg, il Centrodestra sarebbe comunque favorito per ottenere la maggioranza tanto alla Camera quanto al Senato, con Lega-FdI che da soli sarebbero sopra il 40% e Forza Italia con Toti potrebbero fare ulteriormente salire il dato oltre il 45%.