Nell’intervista rilasciata in esclusiva al Sussidiario.net, il co-fondatore di YouTrend Lorenzo Pregliasco ha dato le ultimissime rilevazioni con sondaggi riferiti ai politici più in vista confermando il momento top della Lega e le fortissime difficoltà del Movimento 5 Stelle. «La Lega anche questa settimana si è dimostrata l’unico partito in crescita, passando dal 35,6% al 36,9%. Questo significa che il cosiddetto Russiagate non è nelle priorità degli elettori», spiega Pregliasco confermando come sul profilo della fiducia intrinseca dei leader di Governo, solo il Premier Conte resiste con consenso oltre il 50% (51%, ndr) al cospetto di Salvini che invece piazza un 48% che “stronca” il Movimento 5 Stelle con Luigi Di Maio fermo al 29%. In merito ai temi “divisivi” di queste ultime settimane, gli elettori nei sondaggi YouTrend si dimostrano poco “interessati” alla Flat Tax, o meglio: «In termini di opinione pubblica c’è l’aspettativa che qualcosa venga fatto, anche solo un primo passo. Se non ci fosse, sarebbe visto negativamente, non penso però che la Lega subirebbe una forte perdita. Tra l’altro a molti elettori non è nemmeno chiaro cosa sia: come è oggi teorizzata dai partiti di governo non è neanche una flat tax».



MASIA-EMG (LUGLIO): DI MAIO AL 17% RISCHIA

Sondaggi politici che perlopiù sono andati in vacanza come molti talk show di approfondimento, ma a commissionare sempre nuove rilevazioni sono gli stessi partiti, intenti a valutare le preferenze dell’elettorato per capire se convenga o meno rifugiarsi in un ritorno al voto in ragione di una tensione nel governo ormai permanente. Chi rischia più di tutti, a detta di Fabrizio Masia, direttore dell’istituto EMG, è Luigi Di Maio, capo politico del MoVimento 5 Stelle. Secondo il sondaggista, intervistato da “La Stampa”, i pentastellati sono sotto il 17%:”Attualmente i 5 stelle nelle mie rilevazioni sono sotto al dato delle europee. E’ chiaro che una cosa di questo tipo (il sì alla Tav, ndr) potrebbe portare magari via altri uno o due punti Può essere una perdita transitoria, mentre se si andasse a votare rischierebbe di essere una perdita definitiva. E in ogni caso, è difficile però pensare che i voti “No-Tav” vadano alla Lega o al Pd. Più probabile che scivolino verso l’astensione, dunque potenzialmente si possono recuperare. (…) Di Maio non ha molte alternative in questo momento. Se declini nel modo corretto questa vicenda della Tav, poi hai qualche mese di tempo per dare in pasto ai tuoi delle nuove idee, puoi ottenere qualche vittoria, magari il salario minimo. Se vai alle politiche e scendi sotto il 15% la destra diventa fortissima, la sinistra si riconsolida e tu sei fuori dai giochi. Rischiano un inesorabile declino”. (agg. di Dario D’Angelo)



SONDAGGI SGW (23 LUGLIO): LEGA AL 37,8%

Una mezza crisi di Governo – congelata ma sempre presente come visto nello scontro Conte-Salvini dopo il Russiagate in Senato – e una Tav che decolla dopo il dietrofront del Premier offrono diversi spunti ai sondaggi politici stilati il 23 luglio scorso da Swg: intenzioni di voto che danno se possibile un messaggio in più a tutti gli avversari di Salvini. Con la Lega al 37,8% la tattica dell’attacco frontale contro il Carroccio al momento non paga in termini di consensi: cresce solo Salvini mentre gli altri restano al palo. Nei sondaggi si può vedere infatti il 21,5% del Pd e quel 18,5% di Di Maio che sì cresce rispetto alle Elezioni Europee ma di troppo poco per poter impensierire il consenso sulla Lega. Resta aperta la lotta come seconda forza nella coalizione di Centrodestra tra Forza Italia e Fratelli d’Italia: Berlusconi non va oltre il 6,6% mentre la Meloni può dirsi soddisfatta del 6,3% ormai stabile dopo il voto di fine maggio. Per gli altri partiti, +Europa-Italia in Comune al 2,8%, Verdi al 2,5%, Sinistra al 2% e ben il 36% degli elettori che ad oggi non si vuole esprimere/si asterrebbe dall’eventuale voto anticipato.



SONDAGGI TERMOMETRO (19 LUGLIO): IL CASO BIBBIANO

Non solo Russiagate o crisi di Governo si stagliano sulla discussione politica di questi ultimi giorni: i sondaggi politici di Termometro ad esempio vanno a saggiare il giudizio degli intervistati elettori su un caso spinoso che rappresenta ben più di una discussione politica ma che viene accusato di essere utilizzato come mera strumentalizzazione da parte dei partiti. Stiamo parlando ovviamente di Bibbiano, di quegli affidi illeciti di bimbi strappati alle famiglie da dinamiche ben poco “legali” in quel della Val D’Enza in Emilia: Lega-M5s vs Pd, con Di Maio che ha addirittura definito i dem come “il partito di Bibbiano”. Dopo la visita di Salvini nel piccolo comune in provincia di Reggio Emilia, la polemica politica è salita ulteriormente: i sondaggi di Termometro però qualche giorno fa aveva rivolto questa semplice domanda «E’ stato dato abbastanza risalto alla vicenda dei bambini tolti in modo illecito alle famiglie a Bibbiano?», sulla scia delle accuse che Salvini e Di Maio hanno rivolto contro i dirigenti del Pd. Ebbene, il 24,9% sta con i dem mentre il 69% pensa che la Lega abbia ragione nell’accusare il Partito di maggioranza in Emilia di “nascondere” il caso Bibbiano; solo gli elettori Pd si dicono per nulla d’accordo con questa lettura data da Salvini e dal gruppo M5s in Parlamento (71,7% convinti che di Bibbiano si è parlato e forse anche troppo).