«Questo lo vediamo da qui a breve, anche prima di settembre», così Matteo Salvini ai microfoni dei cronisti sulla possibilità di elezioni anticipate ed i sondaggi politici evidenziano che la maggioranza degli italiani vorrebbe tornare alle urne. Come vi abbiamo raccontato, quasi il 60 per cento degli elettori ritiene che l’esecutivo M5s-Lega non stia lavorando bene e che siano troppe le divisioni tra il Movimento di Luigi Di Maio ed il Carroccio di Matteo Salvini. Il 40 per cento, invece, ritiene che il Governo gialloverde dovrebbe andare avanti e superare ogni tematica di scontro, al fine di evitare il rischio di un voto anticipato. Dopo Tav e Autonomia, giungono anche altri dati riguardanti il taglio dei parlamentari: secondo il sondaggio di Termometro politico per Coffee Break, 46,4 per cento ritene che si tratti di un giusto taglio ai costi della politica, mentre per il 22,5 per cento i risparmi saranno contenuti ma è un atto corretto anche solo a livello simbolico. Di opinione diverso un 16,2 per cento, che ritiene che si tratti di una mossa elettorale, mentre il 14,2 per cento ritiene che sia un danno di democrazia. (Aggiornamento di Massimo Balsamo)
SONDAGGI POLITICI, IL PENSIERO DI ITALIANI SU TAV E AUTONOMIA
Sondaggi politici elettorali, i nuovi aggiornamenti sulle tendenze di voto lanciano un segnale ben preciso ai vari partiti politici. La Lega è il primo partito italiano per distacco, seguito da un Pd che stenta e da un Movimento 5 Stelle che arranca ormai da tempo. E in casa Centrodestra è più vivo che mai il derby tra Forza Italia e Fratelli d’Italia. E anche in base a questi dati il Carroccio di Matteo Salvini spinge per la Tav, con il sondaggio realizzato da Demos per il quotidiano Repubblica che non lascia alcun tipo di dubbio: gli italiani vogliono l’alta velocità Torino-Lione. Il 70 per cento degli intervistati si è detto favorevole alla grande opera – voto superiore al 6 in una scala da 1 a 10 – mentre il 26 per cento esprime una valutazione negativa, sulla linea grillina. Discorso pressoché simile per l’autonomia differenziata, altro terreno di scontro per il Governo gialloverde: il 60% degli intervistati è favorevole al progetto. (Aggiornamento di Massimo Balsamo)
SONDAGGI POLITICI, LEGA IN CALO AL 37,5%. M5S E PD…
Sondaggi politici in pausa estiva? Per la maggior parte è proprio così, ma per fortuna degli appassionati è stato Coffee Break, il programma di La7, ad interrompere il digiuno dai dati con una nuova rilevazione targata Termometro Politico. Rispetto ai giorni scorsi è cambiato poco nel gradimento degli italiani: in testa c’è sempre la Lega di Matteo Salvini, primo partito con il 37,5% ma in calo di quasi mezzo punto (-0,4%). Secondo posto per il Partito Democratico: il Pd è al 22,6%, a sua volta in leggero calo, forse a causa delle tensioni che non mancano di caratterizzare i tentativi di dialogo tra maggioranza e minoranza interna. Il MoVimento 5 stelle con il 17% si conferma – decimale più, decimale meno – sui livelli delle Elezioni Europee (dunque non in ottimo stato di salute). Nel centrodestra Berlusconi sembra scontare le fibrillazioni che hanno portato alla fuoriuscita di Toti con Forza Italia al 6,2% e Fratelli d’Italia di Giorgia Meloni in leggero allungo al 6,9%.
SONDAGGI POLITICI
Quelle sulle percentuali dei partiti non sono state le uniche informazioni fornite dai sondaggi politici di Coffee Break nella giornata di ieri, lunedì 5 agosto. Una delle domande formulate agli intervistati riguardava la “salute” dell’esecutivo gialloverde. La domanda è stata la seguente:”Il governo deve proseguire nonostante le tensioni tra Lega e M5S?”. Il 19,4% si è detto convinto che “si, indipendentemente dalle divergenze, stanno lavorando bene”. Meno tenero il 20%, secondo cui sì, devono proseguire ma trovando il modo di andare d’accordo. Il 29,8% è invece sicuro che, tensioni tra le due anime del governo a parte, il governo stia comunque lavorando male e per questo debba andare a casa. Il 27,3% pensa invece che le divisioni siano tali e tante da suggerire la crisi dell’esecutivo. Non ha un’opinione al riguardo il 3,5% degli intervistati.