Da Ipsos a Noto, i due sondaggi politici tradizionalmente in uscita la domenica inquadrano una situazione alquanto interessante sui grandi temi della politica attuale: il Governo (e le opposizioni) sul coronavirus e soprattutto il maxi tema dell’Europa e degli aiuti economico-politici da attuare nei prossimi mesi. Ebbene, secondo il sondaggio di Noto per Qn-Giorno-Nazione-Resto del Carlino gli italiani nel pieno della crisi Covid-19 si sarebbero stufati dell’immobilismo europeo in materia: «L’Europa alla quale il Presidente della Repubblica Mattarella si è appellato è fortemente criticata dalla maggioranza degli italiani. Il 72% dice che al momento non ha contribuito in alcun modo a fronteggiare l’emergenza sanitaria in corso nel nostro Paese. Il dato più allarmante è che per il 77% nei prossimi mesi non cambierà nulla, cioè il rapporto con la Ue rimarrà conflittuale ma non porterà benefici all’Italia», scrive il direttore Antonio Noto nel suo report settimanale.
Crolla la fiducia nell’Ue al 25% e fa impressione vedere lo stesso dato nel pre-coronavirus (al 34%) con il 64% dei cittadini italiani che si professava europeista convinto, sceso invece al 49% negli ultimi giorni: «ciò che colpisce in questi numeri non è la flessione in sé dei giudizi positivi verso l’Europa, questo era da attendere, bensì l’entità di tale diminuzione» conclude Noto in merito ai dati rilevati sul braccio di ferro Italia-Ue, «questa sensazione di essere lasciati da soli influisca concretamente sulle aspettative del futuro e anche in questo caso i numeri non sono incoraggianti».
IPSOS (26 MARZO): LE INTENZIONI DI VOTO
Negli ultimi sondaggi politici pubblicati da Ipsos per il Corriere della Sera è inevitabile che ancora una volta il tema dominante sia il coronavirus e le sue specifiche conseguenze sul mondo politico: la Lega ancora una volta non riesce a tenere il passo e perde altro terreno seppur rimanendo saldamento il primo partito d’Italia con più di 10 punti percentuali sul secondo (i dem di Zingaretti). I sondaggi di questi ultimi giorni vedono Salvini calare di 0,5% dall’ultima rilevazione del 27 febbraio e scendere al 31,1% mentre il Pd guadagna un punto secco rispetto ad un mese fa e si porta al 20,6%: al terzo posto delle intenzioni di voto in piena emergenza Covid-19 si trova ancora il Movimento 5 Stelle al 15,3%, in ottima ripresa dell’1,3% ma comunque tallonati ancora da Giorgia Meloni e Fratelli d’Italia stabili al 13,3% su base nazionale.
Lenta risalita anche per Forza Italia che conclude i sondaggi del 26 marzo al 6,8%, guadagnando qualche voto perso dalla Lega e dai partiti di Governo. Già, l’esecutivo giallorosso vede altre due compagini in opposto stato d’animo: LeU-Sinistra di Speranza sale fino al 2,1% mentre Italia Viva di Matteo Renzi continua la crisi e non va oltre il 3,5%, insidiato anche da Verdi al 2% e più lontano da +Europa all’1%.
SONDAGGI IPSOS (26 MARZO): CORONAVIRUS, LA FIDUCIA IN CONTE
Resta alta ancora l’astensione (sebbene in flessione al 38,9%), i sondaggi politici di Ispos vedono poi un altro capitolo molto importante da registrare in questo periodo di completa emergenza coronavirus: il Governo e il suo Presidente del Consiglio, a livello di fiducia, hanno perso terreno nel mese terribile di marzo? Dai dati registrati si direbbe tutto il contrario, con l’esecutivo Pd-M5s-LeU-Italia Viva che invece dal 42% del 20 febbraio sale di fiducia al 50% il 12 marzo e addirittura il 56% il 26 marzo 2020.
Fa ancora meglio il Premier Giuseppe Conte: tra decreti, Dpcm e conferenze stampa in solitaria, la sua figura aumenta di fiducia nell’elettorato italiano. Era al 48% a fine febbraio, passato al 53% a metà marzo e ora addirittura scalinando quota 61% nella fiducia personale dopo tre settimane dall’inizio di quarantena ed emergenza piena. Tra gli altri leader, fa bene soltanto Giorgia Meloni al 41%, seguita da Matteo Salvini al 39%: il Ministro Speranza aumenta considerevolmente i suoi “fan” al 33%, Franceschini al 32%, Zingaretti al 30%, Di Maio al 27%, Bonafede al 24%. Chiudono i sondaggi Ipsos gli altri protagonisti della crisi: Berlusconi al 23%, pari alla Ministra Bellanova, Vito Crimi leader M5s al 21% e da ultimo Matteo Renzi, n.1 di Italia Viva al 13%.