Dopo aver analizzato al Supermedia di Youtrend per Agi, andiamo a conoscere i sondaggi politici di Ipsos per il Corriere della Sera. Nessuna novità in vetta alla classifica: in base alle rilevazioni dell’istituto di Nando Pagnoncelli, la Lega resta al primo posto con il 24,5%, in crescita di mezzo punto percentuale rispetto a un mese fa. Buone notizie anche per il Partito Democratico, che si attesta al 20,7%, +1,4% rispetto al 24 settembre. Il Movimento 5 Stelle deve fare i conti con un preoccupante crollo: i grillini passano dal 18,6% al 15,9% e vengono raggiunti da Fratelli d’Italia. I sondaggi politici pubblicati oggi quotano infatti anche il partito di Giorgia Meloni al 15,9%. Buon balzo in avanti per Forza Italia, che guadagna l’1,1% e si porta al 7,9%. Tra i partiti minori di Centrosinistra, segnaliamo che Azione di Carlo Calenda è stabile al 3%, mentre Italia Viva di Matteo Renzi perde lo 0,2% e si attesta al 2,9%.
SONDAGGI POLITICI: CROLLA LA FIDUCIA NEI CONFRONTI DEL GOVERNO
Passiamo adesso ai sondaggi politici sul gradimento per i leader, stilati sempre da Ipsos per il Corriere della Sera. In cima alla classifica troviamo un pari merito: Roberto Speranza e Giorgia Meloni al 36%. Il ministro della Salute ha perso il 3%, mentre la leader di Fratelli d’Italia ha guadagnato un punto percentuale. Stabile Matteo Salvini al 31%, mentre al 29% troviamo sia Nicola Zingaretti (-1%) che Dario Franceschini (=). Brusco calo per Luigi Di Maio, passato dal 29% al 24% in appena un mese. Segnaliamo infine Silvio Berlusconi al 24% (-1%), Vito Crimi al 19% (=) e Matteo Renzi al 13% (-2%).
Passiamo adesso ai sondaggi politici sul gradimento del Governo e non arrivano delle buone notizie: la fiducia dell’esecutivo passa dal 62% al 55%, -7% in un mese. Stessa percentuale persa da Conte: oggi si fidano del premier il 58% degli italiani, a settembre erano il 65%. Questo il commento di Pagnoncelli: «Il calo è maggiore tra le categorie più interessate dai provvedimenti restrittivi (commercianti e artigiani) e tra i ceti più esposti agli effetti della crisi economica, come i lavoratori con contratto a termine e i giovani disoccupati nonché, come era lecito attendersi, tra gli elettori del centrodestra».