A 10 giorni dalle Elezioni Regionali in Emilia Romagna è stato chiesto nei sondaggi politici di Termometro Politico – rilevati per Coffee Break su La7 – quali potrebbero essere le conseguenze più immediate al voto tanto nel Governo quanto nell’opposizione: ebbene, per il 23,6% il Centrosinistra esce rafforzato assieme all’interno Governo Conte-2 dopo la vittoria di Bonaccini e nonostante la batosta elettorale del Movimento 5 Stelle. Per il 23,2% invece, seppur il Centrosinistra esca rafforzato dal voto delle Regionali, il Governo indietreggia e si indebolisce dato il M5s in crisi rappresenta un possibile rischio di crisi per l’intero esecutivo. Infine, il 50,9% degli intervistati di Termometro Politico si dice certo: «dopo il voto nelle Regionali in Emilia Romagna non cambia nulla, il centrodestra ha comunque ottenuto un buon risultato in una regione rossa e resta sempre la prima coalizione in Italia». Immediata e conseguente la seconda domanda posta dai sondaggi politici in itinere, ovvero la necessità o meno che dopo il voto emiliano il Partito Democratico possa avere una maggiore presenza e forza nel Governo Conte-2: a domanda precisa riposta, il 30,9% si dice convinto di tale ipotesi con la possibilità che Conte conceda nell’imminente verifica di Governo più “spazio” ai dem, mentre il 57,9% allontana l’ipotesi e sostiene che il Pd non debba avere più peso per un solo risultato, seppur importante, conseguito alle Elezioni Regionali.



SONDAGGI PIEPOLI (3 FEBBRAIO): ALLEANZA PD-M5S NO PER 37%

Novità in materia di sondaggi politici: stando alle intenzioni di voto registrate da quelli griffati Piepoli per il talk show di Rai2, “Povera Patria”, l’unica forza politica ad accrescere il numero di consensi nei propri confronti è il PD, che cresce di mezzo punto e raggiunge il 20%. Diminuisce ancora il gradimento per il Movimento 5 Stelle, che perde un punto percentuale e si attesta al 15,5%, mentre rimangono stabili Italia Viva e LeU, bloccati rispettivamente al 4,5% e al 2%. La Lega, dal canto suo, cala di mezzo punto (30,5%). Rimangono invariati i risultati di Fratelli d’Italia (10%) e Forza Italia (6,5%). A proposito di un’ipotetica alleanza strutturale fra il PD e il Movimento 5 Stelle, a dire di “no” è il 37% degli italiani, che sostiene che le due forze politiche debbano presentarsi separate alle prossime elezioni, mentre il 26% accoglierebbe con piacere un’eventuale unione. Tuttavia, un elettore pentastellato su due boccia l’alleanza con i democratici; scenario diametralmente opposto tra i sostenitori del PD, che vedrebbero di buon occhio una soluzione condivisa con il Movimento 5 Stelle. (aggiornamento di Alessandro Nidi)



SONDAGGI POLITICI: LEGA SOPRA IL 33%, VOLA IL PD

Gli ultimi sondaggi politici stilati da Swg per il consueto appuntamento del TgLa7 del lunedì sera mostrano una ripresa decisa della Lega di Matteo Salvini dopo la sconfitta nelle Elezioni Regionali in Emilia Romagna, vede volare il Pd con un prodigioso +2,2% in soli 7 giorni (complice la vittoria di Bonaccini) e invece frenano tanto Fratelli d’Italia quanto Italia Viva, mentre il crollo dei 5Stelle è sempre più pesante e raggiunge quota inferiore al 14%. Sondaggi “consueti” e attesi ma comunque importanti per confermare il trend della politica nei giorni convulsi del Coronavirus che hanno per un po’ allontanato i riflettori dai rapporti interni della politica. Il Governo si accinge a discutere ancora di prescrizione e concessioni Autostrade, con Renzi che “gioca” a fare l’ago della bilancia e l’accordo tra M5s e Pd che ancora non si chiude. Poi arrivano i dati dei sondaggi Swg e nelle segreterie di partito gli umori sono decisamente alterni: la Lega torna sopra il 33% con il 33,3% registrato da Salvini in recupero dopo le Regionali 2020, il Pd addirittura sale del 2,2% e torna a sfiorare il 20% (19,7% su scala nazionale) con Zingaretti che si rilancia aprendo nei prossimi mesi a temi “green” e alle Sardine.



SONDAGGI SWG (3 FEBBRAIO): RENZI ANCORA GIÙ, CROLLA LA SINISTRA

Chi va decisamente giù è il Movimento 5 Stelle che dopo le dimissioni di Di Maio e la batosta elettorale in Emilia e Calabria non vede crescere più i propri sondaggi politici: 13,9%, con perdita secca dell’1% in sette giorni e “festeggiamenti” solo perché dietro di loro anche Fratelli d’Italia, inaspettatamente (visto ad esempio i sondaggi di altri istituti demoscopici che proiettano la Meloni oltre il 12%), fa un passo indietro dello 0,4% e si arresta al 10,2%. Forza Italia invece dopo la vittoria in Calabria di Jole Santelli risale dello 0,3% e si attesta al 6,3%, staccando Matteo Renzi che nella settimana in cui lancia il suo ultimatum al Governo Conte-2 sulla prescrizione, perde ancora terreno e scende al 4,1%, perdendo lo 0,5% con Italia Viva. Chiudono poi le intenzioni di voto dei sondaggi Swg la Sinistra, in caduta libera al 3,1% dopo che la scorsa settimana era riuscita a risalire al 3,5%, Azione di Calenda al 2,6%, Verdi al 2%, +Europa all’1,9% e Cambiamo di Toti allo 1,8%. Buono il dato di astenuti/non si esprimono, fermo al 36%: scende dello 0,3% in soli 7 giorni.