Ad un anno dalle elezioni politiche, i sondaggi confermano che il governo M5s-Lega vanta un consenso elevato. Secondo Demos, che nei giorni scorsi ha condotto un sondaggio per Repubblica, oggi i due partiti insieme sfiorano il 53 per cento dei consensi. A cambiare è il loro peso relativo, che si è rovesciato. La Lega di Salvini è stimata sopra il 35 per cento, il M5s è a meno della metà, 17,6 per cento. Secondo le stime di Demos, il Pd li ha raggiunto e superati: con il 22,5 per cento è quasi 5 punti sopra il M5s, ma resta 10 punti sotto alla Lega. Dunque, questo è il principale partito di opposizione. Dietro c’è il vuoto: Forza Italia arranca al 7 per cento, quasi affiancata dal partito di Giorgia Meloni, Fratelli d’Italia. In un Paese “sbilanciato” una figura come quella del premier Giuseppe Conte appare rassicurante. Per questo ha raggiunto il livello di consensi più alto nel corso del suo mandato: è al 64 per cento. (agg. di Silvana Palazzo)
YOUTREND-AGI (11 LUGLIO): SUPERMEDIA CONFERMA LEGA IN CRESCITA
La supermedia dei sondaggi politici YouTrend-Agi conferma che la Lega, all’11 luglio 2019, cresce ancora nei consensi e in sole due settimane è passata dal 35,7% al 37,7%: nel calcolo sono contenuti i sondaggi di Noto, Swg e Tecnè e per Salvini, in piena crisi migranti con i casi Carola e Mediterranea, i consensi sono del tutto aumentati con una Lega ormai proiettata verso il 40%. C’è un “ma”, ovvero le indagini sui presunti soldi dalla Russia: al momento non infiacchiscono per nulla i numeri e anzi, se possibile, il possibile coinvolgimento di Salvini con Putin rende quello stesso “gioco” già visto con Berlusconi in passato. Più viene bersagliato, più guadagna consensi, in un calcolo che sinistra e giornali anti-centrodestra ancora sembrano non aver compreso appieno. Interessante in questo senso i sondaggi messi a disposizione da YouTrend-Agi e che fanno riferimento a dati dell’istituto Demos di soli pochi mesi fa: era stato chiesto quanto fiducia veniva riposta nei confronti della Russia di Vladimir Putin. Ebbene, il 53% degli elettori Lega si schierarono a fianco del Cremlino, superati solo dal 61% di Forza Italia: elettori M5s al 39% “con” Putin, meno ancora quelli del Pd fermi al 28% di fiducia.
TECNÈ (9 LUGLIO): LEGA VERSO IL 40%
Sondaggi politici carichi di “consenso” guadagnato sul fronte migranti e Ong in queste ultime due settimane ed effettuati ben prima del presunto scandalo dei fondi dalla Russia verso la Lega (tutto da verificare dopo la denuncia di Buzzfeed con tanto di audio “segreto”): Matteo Salvini guadagna ancora e si avvicina a quota 40% nell’attesa di capire se il nuovo “caso” in stile Russiagate possa essere un autentico ostacolo alla crescita del Carroccio o se invece esattamente come Trump indagini del genere aumentino ulteriormente il consenso attorno al leader sovranista. Nel frattempo, osservando i sondaggi politici stilati da Tecné lo scorso 9 luglio, la crescita della Lega è imponente: 37,8% per Salvini, ben davanti al Pd fermo al 23,4% e con il Movimento 5 Stelle ancora avviluppato attorno alle proprie crisi interne (16,9%) per poter uscire dal cono d’ombra della propria crisi elettorale. Lo scontro sull’Autonomia e sul Decreto Sicurezza Bis, oltre alla battaglia sul Salario Minimo, sono le scommesse con le quali Di Maio cerca di rilanciare il M5s verso il recupero dei voti: al momento, il progetto sembra molto lontano.
TECNÈ (9 LUGLIO): IL CASO ONG
La restante parte dei sondaggi politici stilati da Tecné mostra una situazione tutt’altro che rosea per Forza Italia, con Berlusconi fermo al 7,7%, mentre si conferma in forma Fratelli d’Italia con Giorgia Meloni stabilmente attorno al 7% dopo le Elezioni Europee. Per tutti gli altri partiti, raggruppati assieme, non si raggiunge l’8% e addirittura hanno perso un 4% rispetto alle Elezioni di fine maggio. Nella seconda parte del sondaggio stilato da Tecné, interessanti sono le risposte date dagli elettori intervistati dopo lo scontro fortissimo che si è avuto nell’opinione pubblica politica dopo i casi Sea Watch 3, Carola Rackete, Alex e Alan Kurdi. Alla domanda «dopo la Sea Watch, la nave Ong Alex ha sfondato un posto di blocco ed è sbarcata in Italia. C’è un piano per mettere in difficoltà l’Italia?» ebbene per il 54% la tesi di Salvini e Meloni è alquanto verosimile, mentre solo il 38% ritiene impossibile una teoria del genere e si schiera con Pd, Sinistre e parte del Movimento 5 Stelle.