Gli italiani non percepiscono del tutto la gravita del contesto in cui sta nascendo la manovra. Lo dimostrano gli ultimi sondaggi politici, in particolare quello di Ipsos per Corriere della Sera. Solo il 37% ritiene che le risorse disponibili siano inferiori rispetto agli scorsi anni, invece più di un quarto non vede grandi differenze. Ma si tratta di orientamenti legati alle posizioni politiche degli intervistati. Sono più pessimisti gli elettori delle forze di opposizione, mentre gli elettori di centrodestra sono meno critici, anche se non sono certo ottimisti. Sono tre i temi a cui viene prestata maggiore attenzione e su cui si aspettano interventi in manovra: lavoro, sanità e sostegni al potere d’acquisto delle famiglie che viene intaccato dall’inflazione.



Le priorità restano identiche per tutti gli elettori, seppur con accentuazioni differenti in parte. Ma quando vengono interrogati sui settori in cui si concentrerà la manovra, non sanno esprimersi. Parliamo di una maggioranza relativa (37%). Calano coloro che pensano che la manovra del governo risponderà effettivamente alle attese prima manifestate. Ad esempio, per la sanità il 36% spera che si intervenga in questo settore, ma solo il 10% pensa che lo si farà effettivamente. Invece, cresce la percezione che la manovra interverrà sul fisco, cosa che peraltro corrisponde al vero, perché si interverrà innanzitutto sul cuneo fiscale.



SONDAGGI POLITICI: 53% PESSIMISTA SULLA MANOVRA

Il sondaggio di Ipsos rileva anche il giudizio sull’efficacia della manovra. Emergono così grandi perplessità: meno di un terzo pensa che avrà un impatto positivo sulla crescita del Paese, invece la maggioranza assoluta (53%) ritiene che di fatto non ci saranno effetti. Ma anche in questo caso emergono differenze importanti in base all’orientamento politico. Due terzi degli elettori di FdI scommettono sugli effetti positivi, sono ottimisti ma con perplessità gli altri elettori di centrodestra, invece sono fortemente negativi gli elettori di opposizione. La certezza che a beneficiare di queste misure non siano i più poveri prevale: il 27% ritiene che ne beneficerà chi è già ricco, il 15% crede che se ne avvantaggerà il ceto medio, solo l’11% ritiene che ne beneficeranno i più poveri.



In particolare, sono gli elettori di centrodestra a pensare che staranno meglio i meno ricchi, invece l’opposizione ritiene una manovra sbilanciata verso i più ricchi. Il sondaggio di Ipsos ha affrontato anche la questione del Superbonus. I pareri degli intervistati sono due: il primo (32%) è nettamente critico e sostiene che il Superbonus abbia aperto una voragine nei conti pubblici; l’altro (30%) da un lato ritiene che si sia cresciuta la spesa pubblica, ma anche che abbia contribuito alla crescita del Paese dopo la pandemia. Infine, solo il 12% è totalmente a favore di questa misura. Le differenze per orientamento politico sono prevedibili, infatti c’è la demonizzazione degli elettori di FdI, le forti critiche degli altri elettori di centrodestra, un parziale salvataggio da parte degli altri, soprattutto degli elettori M5s.