Si chiude la penultima settimana di luglio, quella decisiva in cui il Governo Conte ha concluso il lungo e sfrattante negoziato europeo sul Recovery Fund eppure i sondaggi politici non premiano particolarmente i partiti di Governo, mentre sul Centrodestra si conferma l’ascesa di Giorgia Meloni e il lieve calo di Matteo Salvini. La Openmedia della settimana – i sondaggi nazionali raccolti e “mediati” da Open Online – spiega come la Lega abbia ancora perso qualche punticino, rimanendo pur sempre il partito del Paese complice anche il continuo “stallo” del Partito Democratico: Carroccio al 24,9%, Pd al 20.5% e accordo europeo raggiunto da Conte che non si ripercuote in modo positivo sui consensi dem a livello nazionale. Al terzo posto tiene il Movimento 5 Stelle al 16,5%, esaltato dal 19% segnato dagli ultimi sondaggi Ipsos che vedono i grillini in ripresa dopo il tema Autostrade e tramite i consensi personali del Presidente del Consiglio. Bene ancora Fratelli d’Italia con Giorgia Meloni che prosegue nel suo percorso di crescita netta tanto nel Centrodestra quanto a livello nazionale: il 15,1% avvicina il M5s e stacca una volta di più Forza Italia di Silvio Berlusconi, fermo al 6,9% anche se con lieve ripresa rispetto agli scorsi mesi.



SONDAGGI IPSOS (25 LUGLIO): I DATI SUL REFERENDUM

A chiudere le intenzioni di voto dei sondaggi politici offerti da Openmedia ci sono il 3% di Sinistra Italiana-LeU che questa settimana fa meglio di Italia Viva e Azione: Speranza-Fratoianni battono il 2,8% sia di Matteo Renzi che di Carlo Calenda. Al fondo della classifica il 2% di Più Europa e l’1,8% di Verdi: tornando ai sondaggi visti sul Corriere della Sera, condotti da Ipsos, scadenza importante per i prossimi mesi a livello politico – oltre che i negoziati del Recovery Fund – saranno le Regionali e il referendum sul taglio dei parlamentari. Ebbene, secondo i dati Ipsos solo un italiano su 3 è a conoscenza del testo referendario: il 49% (+3% rispetto a giugno) dichiara che voterebbe a favore, mentre solo l’8% si dice contrario. Lo scenario non cambia sui pronostici: il 48% crede vincerà il Sì alla riforma, il 12% crede nel No, il 40% non si esprime.

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