I sondaggi politici condotti da Ipsos per “Di Martedì” hanno emesso un verdetto tranchant da parte della popolazione italiana: per la maggioranza degli aventi diritto al voto (esattamente il 54% del totale) il Movimento 5 Stelle, alla luce degli ultimi risultati elettorali ottenuti in Emilia-Romagna, può ritenere conclusa la propria esperienza in ambito politico. Per contro, c’è un 42% che sostiene che quella del partito pentastellato sia soltanto una crisi temporanea e destinata a risolversi, con il ritorno automatico del gradimento di buona parte degli abitanti dello Stivale. Il sondaggio pone poi un ulteriore quesito: chi potrebbe creare più problemi al governo Conte nei prossimi mesi? I maggiori indiziati, a detta degli intervistati, sono due: Matteo Salvini (35%) e Matteo Renzi (32%). Effettivamente, la vittoria del Partito Democratico in Emilia-Romagna ha allontanato i riflettori da “Italia Viva”, che dunque potrebbe davvero rivestire il ruolo dell’outsider in futuro. Infine, un buon 40% sostiene che il successo del Centrosinistra nella regione rossa per antonomasia, rappresenti un duro colpo per la Lega. (aggiornamento di Alessandro Nidi)



SONDAGGI POLITICI: CONTE AL 40% NEI CONSENSI NAZIONALI

Dalle intenzioni di voto alla fiducia per i leader, i sondaggi politici Ixè post Emilia Romagna danno la conferma del periodo di crisi di Matteo Salvini unito al momento diametralmente opposto della sua alleata Giorgia Meloni: il Centrodestra così non “soffre” particolarmente la lieve discesa della Lega, tanto a livello di consenso sui partiti quando anche per la fiducia stessa dei singoli leader politici. Dopo le elezioni Regionali, il Premier Conte resta in testa ai consensi nazionali con il 405 di fiducia, seguito dalla leader di Fratelli d’Italia al 35%, mentre al terzo posto rimane un Matteo Salvini sconfitto ma tutt’altro che “abbattuto” al 32%. Cala – e non poteva essere altrimenti dopo le dimissioni da capo M5s – la fiducia in Luigi Di Maio, mentre l’alleato di Governo del Pd Nicola Zingaretti non va oltre il 25%. Ancora ieri il segretario Pd ha rilanciato la possibilità che proprio il Premier Conte possa essere il candidato del “largo Centrosinistra” che potrebbe sorgere nei prossimi mesi per contrastare, sulla scia di quanto avvenuto in Emilia Romagna, la destra di Salvini e Meloni. Chiudono i sondaggi per la fiducia dei leader Silvio Berlusconi, al 20% e in crescita nelle ultime settimane e un Matteo Renzi sempre invece fanalino di coda con solo il 13% della fiducia.



IXÈ (28 GENNAIO): LE INTENZIONI DI VOTO

Le elezioni in Emilia Romagna hanno consegnato, al netto della sconfitta di Lucia Borgonzoni contro il Pd di Zingaretti, un Centrodestra in ottima salute ma con i rapporti di forza modificati: i primi sondaggi politici stilati dopo i risultati delle Regionali – condotti da Ixé per Cartabianca – confermano questo “cambio” di rapporti interno al Centrodestra, con la Lega di Salvini che subisce il contraccolpo della sconfitta e perde in soli 7 giorni lo 0,5%. Fermo sempre restando che i sondaggi Ixè sono storicamente stati piuttosto “parchi” sulle rilevazioni del Carroccio anche nei periodi di massimo sviluppo della Lega nei mesi scorsi, il 28,2% odierno di Salvini preoccupa fino ad un certo punto: fa il paio infatti il 12% di Fratelli d’Italia, l’unica a guadagnare forte nella settimana delle Elezioni (assieme ai Verdi) e con un balzo di +0,7% rispetto ad una settimana fa. Cala Salvini, cresce Meloni, Forza Italia non ingrana bene nonostante la vittoria in Calabria e si ferma al 6,9% avendo però perso lo 0,4% su scala nazionale.



SONDAGGI IXÈ (28 GENNAIO): BOOM DEI VERDI, MALE RENZI

Le intenzioni di voto con i sondaggi politici di Ixè certificano poi una situazione inversamente proporzionale nel Governo Conte-2, rimasto in piedi dopo il voto anche per la vittoria non certa alla vigilia del Governatore Bonaccini: se il Pd resiste al 20% e guadagna uno 0,1% dopo le Elezioni Regionali (in Emilia Romagna aveva però il 34%, ndr) il Movimento 5 Stelle uscito distrutto dai risultati emiliani e calabresi e indietreggia anche nei sondaggi nazionali con il 15,9% e il -02% in 7 giorni. Con il Premier Conte e lo stesso Pd che parlano di “nuovo bipolarismo” nel tentativo di annettere al proprio interno lo stesso M5s, il futuro del Governo e delle prossime Elezioni Politiche sarà inequivocabilmente “giocato” su come e dove sarà il Movimento nei prossimi mesi. In attesa di sviluppi in merito, chi ancora registra una bassa tendenza nel Governo è Matteo Renzi: la costante “opposizione interna” al momento non paga, con Italia Viva al 3,6% e ancora in perdita dello 0,3% rispetto alla scorsa settimana. Le intenzioni di voto Ixé chiudono poi con la Sinistra (2,9%, perde lo 0,2%), Azione Calenda all’1,3% e “Cambiamo!” di Toti allo 0,6%. Menzione a parte Europa Verde che, anche grazie al buon risultato interno alla coalizione di Bonaccini in Emilia Romagna, spicca il volo sui temi ambientalisti e guadagna lo 0,5% a livello nazionale arrivando a ridosso della Sinistra, con il 2,4% di preferenze.