I SONDAGGI POLITICI SULLE PRIMARIE PD: BONACCINI AVANTI MA…
I sondaggi politici sulla situazione attuale del Partito Democratico vivono su due assi paralleli destinati (forse) ad incrociarsi il prossimo 26 febbraio: la data delle Primarie Pd è stata cambiata e ora definitivamente fissata per due settimane dopo le Elezioni Regionali di Lazio e Lombardia (e non più il 19 febbraio come inizialmente previste). I due “binari” de sondaggi sono dunque i vari “sentiment” degli elettori su chi potrà essere il prossimo Segretario incoronato dal Congresso Dem; dall’altro, la situazione attuale del Pd in termini di valenza nazionale, con la rivalità ormai sempre più accesa interna al Centrosinistra con il Movimento 5Stelle di Conte e il Terzo Polo di Calenda e Renzi. In attesa di nuove rilevazioni nazionali, gli ultimi sondaggi politici emersi in questo inizio 2023 – da Swg su La7 – consegnano una situazione tutt’altro che semplice al successore di Enrico Letta alla guida della Segreteria Dem.
Il 14% del Partito Democratico è il minimo storico da anni a questa parte e non fa molto meglio il consenso valutato da altri istituti demoscopici che fissano le quote sul Pd tra il 15 e il 17% massimo. Con uno scenario del genere diventa ancora più importante in casa democratici riuscire a capire chi potrà risollevare il partito e come: secondo gli ultimi sondaggi politici diffusi da Ipsos il 10 gennaio scorso, il 32% degli intervistati indica in Stefano Bonaccini il candidato giusto per far ripartire il Pd. La sua diretta sfidante principale, Elly Schlein, non va invece oltre l’11% delle preferenze, appena davanti al candidato della sinistra dem Gianni Cuperlo (8%), alla ex Ministra Paola De Micheli al 5% e al banchiere Antonio Guizzetti all’1%. Alto il numero di chi non sa/non indica tra gli elettori, ben il 43%: secondo invece altri sondaggi politici sulle Primarie Pd, realizzati questa volta da Lab21.01 per Affari Italiani, la forbice tra Bonaccini e Schlein sarebbe alquanto più risicata, specie ora che la Direzione Pd ha accettato un voto online per alcune categorie di iscritti Dem (studenti, fuorisere, anziani, disabili). Il Presidente dell’Emilia Romagna resta al 49,4% mentre la candidata radicale insegue al 40,2%.
FUTURO CENTROSINISTRA E ARMI ALL’UCRAINA: GLI ALTRI SONDAGGI POLITICI
Ritornando però ai sondaggi politici di Ipsos e allargando l’orizzonte dal Pd fino al resto del Centrosinistra, è stato chiesto chi tra Bonaccini (qualora vincesse le Primarie del 26 febbraio), Conte e Calenda potrebbe ad oggi guidare il presunto “campo largo” della coalizione progressista-riformista. Il totale degli elettori rispondenti indica al 35% il candidato al Congresso Dem, mentre il 19% punta sul Presidente M5s e solo il 13% sul leader del Terzo Polo. Anche qui un 33% dice di non sapere o non voler indicare il proprio voto: i dati però cambiano se il sondaggio si concentra solo sugli elettori che dicono di voler votare/aver votato Centrosinistra.
Bonaccini qui ha un consenso ancora più ampio, al 56% contro il 22% di Calenda e la sonora bocciatura di Conte solo al 14%. Cambiando registro invece, e tornando alle tematiche internazionali per un attimo, l’ultima domanda dei sondaggi Ipsos di inizio 2023 punta tutto sull’invio di nuove armi promesso dalla Premier Meloni all’Ucraina contro l’offensiva russa. Qui l’italiani si dividono maggiormente in quanto il 41% è in linea con quanto affermato dal Governo mentre il 52% è contrario ritenendo più importante la fine della guerra che non il “riarmo” di un esercito, pur attaccato come quello ucraino.