L’elezione del Presidente della Repubblica è alle porte, è tempo di analizzare gli ultimi sondaggi politici a disposizione. I dati di Euromedia Research per La Stampa non lasciano spazio a dubbi: gli italiani sono divisi sul profilo dell’erede di Sergio Mattarella, che resta il più amato in assoluto. Per l’istituto di Alessandra Ghisleri, il 14,7% degli intervistati vorrebbe il bis dell’attuale capo dello Stato.
I sondaggi politici di Euromedia Research riportano un altro dato degno di nota: Mario Draghi si attesta al 12,3%, ma non è l’unico a insidiare il gradimento di Mattarella. L’11,3% degli intervistati, infatti, vorrebbe Silvio Berlusconi al Quirinale. Una percentuale degna di nota, considerando gli altri possibili candidati: pensiamo a Marta Cartabia (6%), Paolo Gentiloni (5,1%) e Maria Elisabetta Alberti Casellati (4,7%). Segnaliamo infine Letizia Moratti e Rosy Bindi al 3,8%, mentre Romano Prodi non va oltre il 3,1%. In fondo alla classifica troviamo Dario Franceschini (2,4%), Anna Finocchiaro (1,9%), Gianni Letta (1,8%), Marcello Pera (1,6%) e Giuliano Amato (1,4%).
SONDAGGI POLITICI: I DATI DI EUROMEDIA RESEARCH
I sondaggi politici di Euromedia Research hanno poi analizzato il giudizio degli italiani sull’ipotesi di fare votare direttamente ai cittadini il presidente della Repubblica: il 67,4% è a favore, quasi sette italiani su dieci, mentre il 24,1% è del parere opposto. Il restante 8,5% ha preferito non rispondere a quesito. Più di sette italiani su dieci sono interessati all’elezione del capo dello Stato: il 31,7% è molto interessato, mentre il 39% abbastanza. Il 27,3%, invece, non è interessato: il 17,4% nutre poco interesse, mentre il 9,9% per nulla.
I sondaggi politici di Euromedia Research hanno successivamente fatto il punto della situazione sulle prossime elezioni politiche. Quando si terranno secondo gli italiani? Per il 40,3% nel 2023, a scadenza naturale della legislatura. Per il 22,9%, invece, nel 2022 solo se sarà eletto Mario Draghi alla presidenza della Repubblica, mentre per il 19,8% già dopo l’elezione del Quirinale a prescindere da chi sarà presidente. Infine, il 17% non sa o non risponde.