Nei sondaggi di Affari Italiani affidati a Roberto Baldassarri, direttore generale di Lab2101 (docente di Strategie delle ricerche di opinione e di mercato all’università degli studi RomaTre) è la scuola a tornare protagonista in questo primo giorno dell’anno funestato da incognite, dubbi e regole anti-Covid. A 7 giorni dal voto su Referendum e Regionali, il Governo non viene rilevato “positivamente” dagli intervistati del sondaggio Lab2101: il 71,7% degli italiani crede che siano stati commessi troppi errori nella decisione di riaprire le scuole da parte del Governo, con il solo 23,8% che “salva” la gestione Conte-Azzolina. Non va meglio con la domanda sul sentirsi più sicuri o no nel mandare i figli a scuola in questa situazione generale: il 77,6% non si dice tranquillo affatto, mentre sicuro delle norme e comportamenti anti-Covid vi è il 22,4% degli intervistati. Banchi, aule, mascherine, contagi, didattica a distanza e congedi in caso di quarantena: i problemi sono diversi e dal sondaggio di Affari Italiani si intuisce come la gestione Conte-Azzolina-Arcuri sia tutt’altro ben stimata dagli italiani intervistati.
SONDAGGI TERMOMETRO: REGIONALI, 4-2 AL CENTRODESTRA?
Negli ultimi sondaggi politici del Termometro sui potenziali risultati post-Elezioni Regionali 2020 si scopre che nelle 7 Regioni al voto tra una settimana – Toscana, Puglia, Campania, Marche, Liguria, Valle d’Aosta, Veneto – tra gli elettori vi è una generale valutazione sulla possibilità concreta che la maggiorparte delle sfide siano appannaggio del Centrodestra. Il 32,1% dei sondaggi Termometro Politico (lanciati prima del silenzio elettorale del 4 settembre scorso) propende per un 4-2 per Lega-FI-FdI (esclusa dai sondaggi la Valle d’Aosta con statuto speciale, ndr). Ebbene, la domanda successiva è ancora più interessante: «quali potrebbero essere le conseguenze sul Governo di una vittoria del Centrodestra?», qui il 20,3% ritiene che con risultati in netto favore del Cdx potrebbe addirittura prefigurarsi la caduta del Governo Conte-2. Il 31,8% è convinto che non ci sarà alcuna conseguenza politica dopo il quadruplo voto del 20-21 settembre (referendum, Regionali, Comunali, Suppletive) mentre la maggioranza – il 45,2% – ritiene che si potrebbero creare tensioni e forse anche un rimpasto della squadra di Governo, ma comunque che Conte rimanga a Palazzo Chigi.
SONDAGGI MASIA E GHISLERI: RIMONTA DEL NO?
Dalle Regionali al Referendum sul taglio dei parlamentari, la campagna elettorale entra nella sua ultima caldissima settimana: mentre continua il silenzio elettorale imposto su nuovi sondaggi politici, due dei principali protagonisti degli istituti demoscopici nazionali sono intervenuti per dare una lettura più approfondita alla sfida che incombe tra Sì e No sul taglio di 230 parlamentari con la riforma M5s. Intervistato da Repubblica, il direttore dei sondaggi Emg Acqua Fabrizio Masia ha spiegato che al netto del vantaggio visto prima del silenzio del Sì sul No, la partita «non è ancora chiusa. Non è un appuntamento che appassiona gli elettori anche se negli ultimi giorni c’è stato un aumento di interesse dovuto soprattutto alle iniziative del No. Posizione che si rafforza anche perché partiva da percentuali molto basse. Sono stati, nei cittadini che per gran parte erano schierati per il Sì, anche se il vento dell’antipolitica non è forte come in passato». Secondo la direttrice dei sondaggi Euromedia, Alessandra Ghisleri – citata nel retroscena di Minzolini sul Giornale – la distanza tra le due posizioni sul Referendum «si è ridotta sensibilmente», ma soprattutto «la tendenza a inquietare Luigi Di Maio e il Movimento 5 Stelle, l’unico partito che al di là delle dichiarazioni ufficiali ha sposato in tutto e per tutto la battaglia del taglio della “Casta”», chiosa Augusto Minzolini.