I leader politici non se la passano bene in base all’ultimo sondaggio realizzato da Ipsos. Partiamo dal premier Conte, tra i grandi protagonisti in questi giorni di tensione per il Governo: per il 52% degli intervista, il giurista sta sopravvalutando la propria forza e rischia di dover fare marcia indietro sulle sue prese di posizione; per il 35%, invece, sta dimostrando di essere un vero leader politico. Anche Matteo Renzi ne esce con le ossa rotte: dopo la Leopolda 2019, per l’85% il leader di Italia Viva sta lavorando per se stesso e il proprio futuro politico; solo l’8% ritiene che stia lavorando soprattutto per il bene del Paese. Chiudiamo con Matteo Salvini, Giorgia Meloni e Silvio Berlusconi, i leader del Centrodestra: per il 66% vederli insieme sul palco dà «l’impressione di qualcosa di vecchio», per il 27% «l’impressione di qualcosa di nuovo». (Aggiornamento di Massimo Balsamo)



SONDAGGI POLITICI: DIRITTO DI VOTO A 16ENNE E ANZIANI

Sondaggi politici e intenzioni di voto in vista delle elezioni regionali in Umbria ma non solo: scopriamo cosa ne pensano gli italiani di due proposte lanciate nelle scorse settimane, ovvero il diritto di voto ai 16enni e l’escludere dal diritto di voto gli anziani (idea targata Beppe Grillo). I sondaggi Ipsos per il Corriere della Sera evidenziano che la proposta di allargare il diritto di voto ai giovani di 16 anni trova in disaccordo il 64% degli intervistati, mentre il 26% si dice favorevole: particolarmente interessanti i dati relativi agli elettori di Lega (76% in disaccordo) e di Forza Italia-Fratelli d’Italia (80% in disaccordo). Elettorato più compatto per quanto riguarda l’idea di Beppe Grillo, secondo il quale sarebbe opportuno togliere il diritto di voto alle persone con più di 65 anni: l’81% è in disaccordo, solo il 13% si dice favorevole. Spicca il dato degli elettori del Movimento 5 Stelle: il 24% è d’accordo con l’idea del fondatore del Movimento. (Aggiornamento di Massimo Balsamo)



SONDAGGI POLITICI: LEGA AL 35,2%, M5S E PD…

Le elezioni regionali in Umbria sono dietro l’angolo e l’attenzione va ai sondaggi politici. Vi abbiamo riportato gli ultimi dati locali, scopriamo ora quali sono le ultime rilevazioni di voto su scala nazionale grazie a Termometro politico. Come evidenziato nel corso di Coffee Break, la Lega resta saldamente primo partito d’Italia: il Carroccio di Matteo Salvini si attesta al 35,2%. Insieme alle elezioni regionali umbre, Partito Democratico e Movimento 5 Stelle restano distanti dal 20%: i dem si fermano al 18,9%, i grillini al 17,1%. Continua senza sosta la crescita di Fratelli d’Italia, ora all’8,2%, mentre c’è da registrare un quinto posto condiviso: Forza Italia e Italia Viva sono appaiati al 5,6%. Subito dopo troviamo i restanti partiti di Centrosinistra: Sinistra all’1,9%, Verdi all’1,5%, Siamo Europei all’1,3%, + Europa all’1,2% e Partito Comunista all’1,’%. Infine, Cambiamo di Giovanni Toti allo 0,5%. Buone notizie per Matteo Salvini anche per quanto concerne i sondaggi legati al gradimento dei leader: il leader leghista è primo con il 34,1%, staccando nettamente i competitors. Giuseppe Conte è al 13,7%, mentre Nicola Zingaretti all’11,7%. Giorgia Meloni stacca Matteo Renzi, rispettivamente all’8,9% e al 7,3%. Infine, troviamo Luigi Di Maio al 6,8% e Silvio Berlusconi al 4,5%. (Aggiornamento di Massimo Balsamo)



SONDAGGI POLITICI: ITALIANI DIVISI SUL GREEN NEW DEAL

Gli ultimi sondaggi politici si sono concentrati anche sui provvedimenti su cui si stanno confrontando nel governo, a partire da sugar e plastic tax. Pd e M5s lanciano un “Green new Deal” che dovrebbe prevedere una serie di misure a favore dell’ambiente. La prima tassa dovrebbe colpire i prodotti non salutari che hanno un alto contenuto di zucchero, l’altra dovrebbe incentivare le aziende a ridurre l’uso della plastica. Dalla rilevazione di Index Research è emerso che gli italiani sono molti divisi sul’argomento, ma prevale un giudizio positivo. Il 48,8 per cento si è detto favorevole, il 42,3 contrario. Ma il sondaggio ha anche calcolato l’importanza del contrasto al fascismo per gli italiani. Per il 47,2 per cento degli italiani non è importante, per il 40,4 per cento invece è necessario. Le opinioni però mutano a seconda dell’elettorato. Si tratta di una questione importante per il 69,8 per cento degli elettori del Pd, non lo è per quelli della Lega. Solo il 9,8 per cento la ritiene una questione da approfondire. C’è divisione invece all’interno del Movimento 5 Stelle, con il 50,6 per cento favorevole e il 32,2 che non lo ritiene necessario. (agg. di Silvana Palazzo)

SONDAGGI INDEX (24 OTTOBRE): LEGA AL 33,2%

Il centrodestra unito convince: è quanto emerge dagli ultimi sondaggi politici. L’ultima rilevazione di Index Research per il programma Piazzapulita di La7 registra una crescita di tutte le principali forze di opposizione, mentre calano quelle di governo, fatta eccezione di Italia Viva che invece fa segnare segnali di crescita. I dati mostrano la Lega in testa col 33,2 per cento. Molto distaccato il Pd che è al 19,5 per cento con un calo dello 0,3%. Il M5s frena di 0,2 punti percentuali e si attesta al 18,8%. Quarto posto per Fratelli d’Italia che sale addirittura all’8,2 per cento: è la migliore prestazione, con una crescita dello 0,7 per cento rispetto alla settimana scorsa. Segue Forza Italia con il 6,2 per cento e un recupero quindi di 0,2 punti percentuali. Modesto il rialzo di Italai Viva che si attesta al 5,3 per cento, quindi raccogliere uno 0,1 per cento in più rispetto alle ultime settimane. Se si tiene conto delle coalizioni, quella del centrodestra si attesterebbe al 47,6 per cento, mentre l’alleanza di governo, tenendo conto anche di Italia Viva, si fermerebbe al 45,7 per cento. (agg. di Silvana Palazzo)

SUPERMEDIA YOUTREND/QUORUM (24 OTTOBRE): LEGA SALE AL 32,6%

Meno due alle Elezioni Regionali in Umbria 2019 con il Governo che oggi si presenterà “semi compatto” (mancherà Renzi, ndr) all’auditorium di Narni ufficialmente per «spiegare la Manovra», ma in realtà per provare fino all’ultimo a modificare l’andamento dei sondaggi politici nazionali e locali. Analisi sui singoli candidati umbri non sono possibili per il divieto della legge elettorale, ma guardando a livello nazionale come i singoli partiti si avvicinano al tris di Regionali (oltre all’Umbria, Calabria e Emilia Romagna) la sensazione è che per Pd-M5s-LeU-Italia-Viva il passaggio di queste elezioni possa dare molto più di una “indicazione” sulla resistenza del Governo. Guardando la supermedia dei sondaggi politici stilata ieri da YouTrend/Quorum per Agi (con l’incrocio e la media dei dati Demopolis, Emg, Euromedia, Ixè, Noto, Swg, Tecnè), la Lega di Salvini sale ancora dal 31,4% della scorsa settimana al 32,6% di questa appena conclusa, una crescita netta che non ha paragoni con le altre forze politiche tutte in perdita o in lieve crescita (Centrodestra e Renzi).

SONDAGGI IXÈ (24 OTTOBRE): CHI FARÀ FINIRE IL GOVERNO PD-M5S

Osservando gli altri dati dei sondaggi politici YouTrend scopriamo infatti che le forze di Governo sono tutt’altro che in buona forma alla vigilia delle Elezioni Regionali in Umbria; Pd al 19,1%, perde lo 0,7% in 7 giorni, M5s al 18,7% (-0,8% addirittura) mentre La Sinistra resta al 2% e Italia Viva cresce di poco allo 0,2% dopo Leopolda e tutte le critiche alla Manovra del Conte-bis, che pure sostiene. Bene il Centrodestra non solo con la Lega, ma anche con Fratelli d’Italia all’8,2% di media (+0,3%) e Forza Italia che si attesta al 6,9% (+0,3% anche per Berlusconi). +Europa all’1,8% e Verdi all’1,7% chiudono le intenzioni di voto frutto della supermedia di YouTrend; nel frattempo ieri sera è stata la volta anche dei sondaggi politici di Ixè presentati a Piazza Pulita e una domanda su tutte ha particolarmente interessato la platea. «Chi provocherà la fine del governo?», chiede provocatoriamente il sondaggio, con il Pd che al momento resta il meno indiziato allo strappo (non converrebbe a nessuno), colo il 7,4% dei dem sarebbe disposto a far cadere il Governo, mentre per il 25,8% l’indiziato vero sarebbe Luigi Di Maio e il M5s. Su tutti però è Matteo Renzi a rappresentare il vero pericolo interno alla maggioranza: il 59,7% del campione ritiene che sarà il leader di Italia Viva a provocare la fine del Governo guidato da Giuseppe Conte.