Cosa ne pensano gli italiani della riforma della giustizia? A questa domanda provano a rispondere i sondaggi firmati da Ipsos per il Corriere della Sera. Il testo del Guardasigilli Carlo Nordio ha acceso il dibattito dal punto di vista politico e c’è grande divisione, ma non solo. Dalle rilevazioni dell’istituto di Nando Pagnoncelli, emerge mancanza di consapevolezza sul tema.
Per il 40 per cento degli italiani la riforma nel suo complesso rischia di peggiorare i problemi della giustizia in Italia, mentre per il 27 per cento è utile per migliorare almeno in parte la condizione della giustizia in Italia. Un italiano su tre ha preferito non rispondere al quesito. Il parere favorevole sulla riforma arriva soprattutto dagli elettori di centrodestra, con picchi del 59 per cento tra gli elettori di Forza Italia e Lega.
Sondaggi politici: i dati sulla riforma della giustizia
I sondaggi di Ipsos hanno poi analizzato le quattro modifiche previste dalla riforma della giustizia di Nordio. Emerge grande contrarietà sull’eliminazione del reato di abuso d’ufficio: il 47 per cento ha un giudizio negativo, mentre il 25 per cento ha il parere contrario. Il restante 28 per cento non ha risposto. Meno distanza sul limite alle imputazioni per il reato di traffico d’influenze: il 27 per cento ha un giudizio positivo, il 37 per cento ha un giudizio negativo, mentre il 36% non saprebbe. Il 30 per cento ha invece un parere positivo sul divieto di ricorso in appello da parte dei pm dopo un’assoluzione in primo grado, mentre il 38 per cento ha un giudizio negativo. Il restante 32 per cento non ha risposto. Infine la stretta sulla possibilità di pubblicare intercettazioni telefoniche da parte dei mezzi d’informazione: il 38 per cento ha un parere positivo, il 35 per cento ha un parere negativo, mentre il 27 per cento ha preferito non rispondere.