SONDAGGI TECNÈ SULLA GUERRA IN UCRAINA: 94% CONTRO INTERVENTO NATO

È sempre la guerra in Ucraina l’argomento/tematica principale nelle preoccupazioni degli italiani, come rilevano anche gli ultimi sondaggi politici di Tecné presentati in anteprima per “Il Sussidiario” dal presidente Carlo Buttaroni.

Ad oggi, dopo 31 giorni di conflitto tra Russia e Ucraina, solo il 6% degli italiani è convinto e favorevole ad un intervento militare della Nato sul campo: il 94% insomma non vuole una guerra con coinvolgimento diretto dell’Occidente, men che meno con la presenza di soldati italiani (solo il 3% si dice favorevole). Di contro, il 40% degli italiani negli ultimi sondaggi Tecné si dice in accordo con l’invio di armi all’Ucraina purché ciò non comporti ì’ingesso in guerra: «l’intervento più condiviso è il mantenimento delle sanzioni economiche contro la Russia: la pensa così il 66%, più bassa è la percentuale, 40%, di chi sostiene che è giusto mandare armi per sostenere l’esercito e la resistenza ucraina», spiega Buttaroni al nostro quotidiano.



SONDAGGI POLITICI, LE INTENZIONI DI VOTO DI TECNÈ

Il 19% è convinto che l’Italia debba rimanere neutrale mentre sul fronte politica interna, la gestione della crisi ucraina vede scendere il consenso per il Governo Draghi, in particolare per il Premier sceso dal 64% di dicembre all’attuale 54% (ma pesano più che la guerra le situazioni su gas, bollette e benzina).



Nelle intenzioni di voto presentati da Tecné lo scorso 25 marzo, i sondaggi politici stilati dall’istituto fondato da Carlo Buttaroni vedono un sostanziale “testa a testa” tra Enrico Letta e Giorgia Meloni per la leadership dei consensi in Italia. Fratelli d’Italia infatti tiene al 22% appena davanti al Pd al 21%: sono gli unici due partiti sopra il 20% nelle intenzioni di voto Tecné, anche perché la Lega di Salvini e il M5s di Conte scendono rispettivamente al 16% e 12% sulla scala nazionale. Forza Italia con Berlusconi è data ad un passo dai grillini, in salita all’11% mentre la “bagarre” sotto il 10% vede coinvolti tutti gli altri partiti nazionali: al 5% Azione di Carlo Calenda, al 3% Renzi con Italia Viva, al 2% invece i Verdi, stesso risultato per Sinistra Italiana.