I SONDAGGI POLITICI CON LE INTENZIONI DI VOTO EMG: CDX BATTE ANCORA PD + M5S
Un Pd sempre più in crisi, un Movimento 5Stelle che cala lievemente e una Premier Giorgia Meloni che con FdI continua a mantenere distanza siderale su tutti gli altri “rivali”: i sondaggi politici anche di questa settimana pre-natalizia confermano il trend successivo alle Elezioni, nonostante le difficoltà del Centrodestra sulla Manovra e in pieno scandalo europeo che ha investito i partiti del Centrosinistra (il Qatargate-Maroccogate). Secondo le intenzioni di voto prodotte dai sondaggi politici Emg per la Rai (realizzati il 19 dicembre scorso), Fratelli d’Italia resta il primo partito del Paese nel “borsino” settimanale: 29,2% conferma il netto vantaggio sul M5s di Conte al 17,3% che, esattamente come il Pd, perde lo 0,2% in una settimana.
I Dem scossi dalle vicende interne verso il Congresso e travolti dal caso Qatargate non riescono ad andare oltre al 16,8%, anche se ad esempio altri sondaggi politici (come Swg) proiettano il Pd addirittura sotto il 15%. Recupera ancora terreno invece la Lega di Salvini al 8,9% di stima nazionale, staccando così sia il Terzo Polo di Calenda e Renzi al 7,5% e sia Forza Italia di Berlusconi al 6,7%. Non va oltre il 3,2% nei sondaggi politici nazionali l’alleanza Verdi-Sinistra, mentre PiùEuropa di Bonino cala fino al 2,4%: chiudono le intenzioni di voto ItalExit con Paragone al 2,3%, Unione Popolare con De Magistris al 1,8% e Noi Moderati di Lupi all’1,4%. Ad oggi in Italia, secondo gli elettori intervistati dai sondaggi Emg, l’astensione resta al 39,7%.
SONDAGGI POLITICI NOTO: LO SPROFONDO DEL PD DOPO IL QATARGATE
Un ulteriore focus sulla situazione attuale del Partito Democratico a livello di sondaggi politici e consensi viene offerto da Antonio Noto – il sondaggista dell’omonima casa di studi demoscopici – nella recente intervista all’Adnkronos: sebbene sia giunto quel 14,7% dei sondaggi politici Swg sul “groppone” del Pd nel pieno del Qatargate che ha coinvolto alcuni esponenti presenti e passati dei Dem-Art. 1 (Antonio Panzeri, Andrea Cozzolino, Marc Tarabella), secondo Noto «La crisi del Partito democratico non può essere ascrivibile allo scandalo del Qatar». Il Pd infatti era in crisi già da prima, secondo il sondaggista: «alle elezioni dello scorso settembre aveva ottenuto il 19 per cento ed a novembre era sceso al 17 per cento. Adesso, dopo lo scandalo, oscilla intorno al 16 per cento, quindi ha perso l’1%».
Resta forte delusione nei confronti della linea gestionale del Pd di questi ultimi anni, nessuno escluso tra gli ultimi segretari: ma non solo, «Da un canto, scemano la forza motivazionale del Pd nei confronti del suo elettorato e la sua forza di aggregazione di nuovi elettori, tanto che la delusione nell’elettorato dem investe circa l’80% del suo elettorato; dall’altro l’abbandono del partito successivamente al Qatargate riguarda solo un 1% dei suoi elettori. L’elettore deluso infatti non cambia partito da un giorno all’altro, i tempi sono lunghi». Quel 3% circa di consensi persi nei sondaggi politici nazionali si sono divisi in maniera diseguale: «Il 2% è andato ai 5 stelle, l’1% in astensione». È il futuro però che non vede comunque potenziali grandi passi avanti, se non cambierà davvero qualcosa dopo le Primarie tra Bonaccini-Schlein-De Micheli: «2/3 dei voti che hanno abbandonato il Pd potrebbero andare ai pentastellati. Adesso bisogna capire come procederà l’inchiesta e se nasceranno nuovi soggetti politici. Il nuovo segretario Pd dovrà capire come motivare ulteriormente i delusi, perché il rischio è che gli elettori delusi possano riconoscersi in un altro partito. Questo è il vero problema oggi», conclude Antonio Noto.