Tra intenzioni di voto e crisi in Ucraina, nuovo appuntamento con i sondaggi politici di Termometro Politico. Iniziamo la nostra analisi dalla classifica di gradimento dei principali partiti italiani: in vetta troviamo Fratelli d’Italia, il partito di Giorgia Meloni guadagna terreno e si porta al 22%. Subito dietro spazio al Partito Democratico: i dem di Enrico Letta si attestano al 21,7%.
I sondaggi politici di TP segnalano la Lega al terzo posto: il Carroccio di Matteo Salvini è quotato al 17,8%. Il Movimento 5 Stelle di Giuseppe Conte è dato al 13,3%, mentre Forza Italia di Silvio Berlusconi è al 7,7%. La federazione Azione/+Europa si attesta al 4,2%, poi spazio a Verdi (2,9%), Italia Viva di Matteo Renzi (2,5%) e Italexit con Paragone (2,4%). Infine, il Partito Comunista all’1%. Per quanto riguarda il consenso di Mario Draghi, la fiducia nel premier è quotata al 41,1%. Di parere opposto il 57,3%.
SONDAGGI POLITICI: I DATI DI TP
Passiamo adesso ai sondaggi politici sulla crisi in Ucraina e in particolare sui rapporti tra l’Italia e gli Stati Uniti. Per il 6,8% degli intervistati siamo un partner privilegiato per gli Usa in Europa, più di altri Paesi, dovremmo avvicinarci maggiormente agli americani. Per il 21,7% i rapporti adesso sono piuttosto equilibrati, mentre sette italiani su dieci hanno un giudizio piuttosto negativo. Per il 36% degli italiani siamo considerati da subordinati, è sempre stato così, e forse è inevitabile visti i diversi rapporti di forza. Per il 34,3%, invece, l’Italia è di fatto una colonia Usa, che non può fare nulla senza l’assenso americano. Il restante 1,2% ha preferito non rispondere al quesito. I sondaggi politici di Tp hanno inoltre chiesto agli italiani se la Ue si impegna abbastanza per favorire la pace in Ucraina: per il 7,3% sì, anche troppo, con Putin la diplomazia non funziona, deve essere sconfitto sul campo. Per il 19,9% abbastanza, ci sono state telefonate e incontri tra leader europei e Putin, ma quest’ultimo rifiuta di fermare l’invasione. Per il 19,4%, invece, solo in parte: l’Ue è stata troppo titubante, a causa delle divisioni interne, deve parlare con una voce sola e promuovere negoziati. Per più di un italiano su due (52,2%) l’Ue non si sta impegnando perché troppo succube degli Usa, che vogliono una prosecuzione della guerra. Deve mediare anche sfidando le posizioni americane. Il restante 1,2% non sa o non indica.