I sondaggi politici elettorali di Termometro Politico per Coffee Break (La7), realizzato con interviste condotte tra il 21 e il 22 gennaio 2020, evidenziano una tendenza in atto da tempo: la crescita di Fratelli d’Italia, peraltro in parte ai danni della Lega. Il partito di Giorgia Meloni è salito all’11,1 per cento, mentre quello di Matteo Salvini è sceso al 32,5 per cento. Risulta in crescita anche Forza Italia, che si attesta al 6,2%. Sono invece in leggero calo i due partiti principali della maggioranza: il Pd scende al 19,1 per cento, mentre il Movimento 5 Stelle è al 15,8. Si registra una brutta discesa poi per Italia Viva: il partito di Matteo Renzi ora è al 3,9 per cento. In leggera crescita Azione di Calenda, al 2,5 per cento, mentre +Europa è all’1,6. Sinistra Italia è al 2,3%, indietro i Verdi con l’1,3 per cento, ma sono sopra i comunisti di Rizzo (1%) e Cambiamo! di Toti che invece è ultimo con lo 0,6 per cento. (agg. di Silvana Palazzo)



SONDAGGI POLITICI, GRADIMENTO LEADER: FDI ALL’11%

Alla vigilia del voto in Emilia-Romagna, diamo uno sguardo alle intenzioni di voto nazionali attraverso il sondaggio commissionato da Piazza Pulita (La7) a Index Research e diffuso nella puntata di giovedì. La Lega di Matteo Salvini resta il primo partito d’Italia, ma guadagna 0,3 punti percentuali rispetto ad una settimana fa. Se il Movimento 5 Stelle registra un lieve incremento (+0,2%), l’altro partito che compone il governo Conte II invece è in flessione. Il Partito democratico resta il secondo partito, ma è al 18,7 per cento. In crescita Fratelli d’Italia, che piazza il suo massimo storico: con un incremento dello 0,4 per cento sfiora l’11 per cento dei consensi. Invece Forza Italia perde 0,1 punti percentuali. Non sfonda Italia Viva, che anzi perde 0,2 punti percentuali e si attesta al 4,2%. Se dunque venisse approvata la legge elettorale con la soglia di sbarramento al 5 per cento, il partito di Matteo Renzi sarebbe escluso dal Parlamento insieme ad Azione di Carlo Calenda, Verdi e +Europa. (agg. di Silvana Palazzo)



SONDAGGI POLITICI, GRADIMENTO LEADER: CONTE AL 40%

Dopo aver valutato la situazione a livello nazionale e Regionale, nonché i possibili effetti delle elezioni in Emilia-Romagna sul Governo giallorosso, parliamo dei sondaggi politici legati al gradimento dei leader di partito. Non mancano di certo le sorprese nella rilevazione dell’Istituto Ixè per Cartabianca, programma condotto da Bianca Berlinguer ed in onda su Rai 3: al primo posto troviamo ancora il presidente del Consiglio Giuseppe Conte, stabile al 40%. Al secondo posto, invece, c’è ancora Giorgia Meloni: la leader di Fratelli d’Italia continua a crescere nei consensi e si attesta al 34%. Medaglia di bronzo per Matteo Salvini, fermo al 32%. Subito dietro troviamo Nicola Zingaretti al 25% e Luigi Di Maio al 21%, mentre Silvio Berlusconi resta ancorato al 19%. Fanalino di coda di questa classifica speciale è Matteo Renzi, con il leader di Italia Viva dato al 13%. (Aggiornamento di Massimo Balsamo)



SONDAGGI POLITICI, GLI EFFETTI DELLE REGIONALI SUL GOVERNO

Mancano meno di 24 ore alle elezioni Regionali in Emilia-Romagna e Calabria, torniamo a dare uno sguardo ai sondaggi politici in vista dell’appuntamento di domani. In molti si stanno chiedendo se il voto potrebbe influire sulla durata del Governo, in particolare il voto in Emilia-Romagna: l’eventuale sconfitta del Centrosinistra in una Regione tradizionalmente rossa potrebbe segnare una svolta anche a livello nazionale. Nel sondaggi di Termometro Politico per Coffee Break del10 gennaio 2020, il 34,9% ha affermato che il voto in Emilia-Romagna potrebbe influire sulla durata del Conte-Bis: se il Centrosinistra perderà, il Governo cadrà. Per il 33,5%, invece, l’esecutivo non cadrà in nessun caso. Per il 24,1%, le elezioni in Emilia-Romagna non influiranno direttamente sul Governo giallorosso, che cadrà comunque a breve per altri motivi. Il 7,5%, infine, rappresenta la percentuale degli indecisi. (Aggiornamento di Massimo Balsamo)

SONDAGGI POLITICI, DIMISSIONI DI MAIO: PER IL 69,7%, NESSUN RILANCIO M5S

Continuiamo il nostro viaggio tra i sondaggi politici e concentriamo la nostra attenzione sui dati di Termometro Politico per Coffee Break. Partiamo dalle dimissioni di Luigi Di Maio da leader M5s e dal possibile rilancio del Movimenti grillini: per il 69,7% questa mossa non permetterà alcun rilancio, il problema dei pentastellati non sarebbe infatti la guida politica. Di parere contrario il 16%, che ritiene più utile una guida collegiale più in linea con lo spirito M5s. Per il 4,9% invece nel M5s non ci sono leader alternativi a Di Maio. Passiamo ora ad un altro dossier caldo come il caso Gregoretti, Salvini ha fatto bene a chiedere di essere processato? Per il 48,5% sì, ha fatto bene per dimostrare l’ipocrisia della maggioranza alla vigilia delle elezioni regionali, mentre per il 43,3% no, è stata solo una sceneggiata e la maggioranza ha fatto bene a non volerne fare un martire. Per un altro 6,8% si sono comportati in modo molto poco serio tutti i protagonisti della vicenda, ovvero Salvini, Pd e M5s. (Aggiornamento di MB).

SONDAGGI POLITICI: LEGA AL 31% E PD AL 19%. M5S E FDI…

Negli ultimi sondaggi politici stilati alla vigilia delle Elezioni Regionali 2020 in Emilia Romagna e Calabria – raccolti dalla Supermedia YouTrend-Quorum per Agi – mostrano almeno due punti incontrastabili a livello numerico che potrebbero iniziare ad indicare la direzione di quanto accadrà da lunedì mattino in avanti: il Governo, specie con il M5s, è in sofferenza e al netto dei voti guadagnati dal Pd (che sono gli stessi persi dai 5Stelle dopo le dimissioni di Di Maio) non riesce a contenere la potenza elettorale del Centrodestra, almeno a livello nazionale. In secondo luogo, la Lega internamente alla coalizione rimane sì il primo partito ma è Meloni con Fratelli d’Italia a rappresentare l’unica vera forza in costante crescita di sondaggi e consensi negli ultimi mesi, rosicchiando preferenze proprio a Matteo Salvini. Che siano le “uscite” in stile citofono a Bologna o il caso Gregoretti, la Lega resta in testa ma cala nella Supermedia al 30,8% nonostante i picchi di Swg che davano Salvini oltre il 33% nell’ultima settimana pre-Regionali 2020. Al secondo posto troviamo il Pd, in stallo nell’attesa di organizzare il prossimo Congresso (con potenziali aperture a Sardine e temi ambientalisti), che guadagna i voti perduti dai colleghi di Governo del 5Stelle: 19,3% per Pd, 15,7% per M5s, con uno 0,6% perduto da Di Maio e guadagnato contemporaneamente da Zingaretti.

SONDAGGI SUPERMEDIA YOUTREND (23 GENNAIO): LA CRISI DEL GOVERNO

Nei sondaggi della Supermedia – che ricordiamo raccoglie dati nazionali dei principali istituti demoscopici (Emg, Euromedia, Ixè, Noto, Piepoli, Swg, Tecnè) – pubblicata questa mattina per Agi troviamo poi Giorgia Meloni in costante risalita al 10,9%, con il picco dell’11,2% dato da Ixé per Cartabianca negli ultimi sondaggi politici della scorsa settimana. Forza Italia stabile al 6,5% e pronta a puntare tutto sulla sua candidata Jole Santelli nelle Elezioni Regionali in Calabria, di contro cala ancora Renzi con Italia Viva che – pur non partecipando alle Regionali 2020 – si trova sempre più in difficoltà al 4,3% con un -0,5% in soli 7 giorni. Male La Sinistra al 2,7%, chiudono le intenzioni di voto con Azione Calenda al 2,3%, +Europa al 2,1% e Verdi al 2%. Soffre invece, a livello generale, sempre di più la compagine di Governo giallorossa con i tanti problemi di agenda – autostrade, prescrizione, legge elettorale, cuneo fiscale – che si aggiungono a quelli di tenuta e alleanze tra Pd, Italia Viva e M5s: se si aggiunge una perdita di leadership del Movimento 5 Stelle, con Di Maio dimissionato a 4 giorni dalle Regionali 2020, e un voto di domenica tanto delicato quanto non prevedibile nell’esito, si può leggere così il dato che arriva dai sondaggi Ixè del 17 gennaio 2020 circa la fiducia nel Governo Conte-2. Il 24% è convinto che il Governo finirà al termine naturale della Legislatura, il 28% è convinto che durerà fino all’elezione del nuovo Presidente della Repubblica (2022) mentre un altrettanto 28% è convinto che cadrà già dopo le Elezioni Regionali in Emilia Romagna e Calabria (20% ancora indeciso e senza previsioni particolari).