I NUOVI SONDAGGI POLITICI IN REGNO UNITO CON LA TRADIZIONE “STRAVOLTA”: ORMAI CON REFORM UK È UNA CORSA A TRE
Ormai non è più solo una “propaganda” lanciata da Nigel Farage per convincere i propri elettori a puntare su Reform UK, il partito della destra pro-Brexit in Inghilterra: i sondaggi politici in Regno Unito confermano una tendenza che ormai ha scardinato la tradizione più che secolare, non si può più ragionare sull’eterna lotta Tory vs Labour. È una sfida a tre, con la destra di Farage in grado di macinare consensi su consensi fino ad arrivare alla soglia clamorosa del primo partito del Paese. Lo mostrano i sondaggi pubblicati da Find Out lo scorso 8 gennaio 2025, dove Reform UK riesce nella doppia impresa di pareggiare il Partito Laburista e di staccare quello Conservatore inglese.
I numeri sono davanti agli occhi di tutti e stanno facendo scattare sulla sedia commentatori ed elettori in tutto il Regno Unito: i sondaggi raccolti nei primi giorni del nuovo anno mostrano che, qualora ci fossero domani le Elezioni Politiche UK, il Labour non avrebbe più la certezza di rivincere le urne con il largo vantaggio visto lo scorso giugno 2024. Il cambio alla guida dei Tories con l’uscita di scena dell’ex Premier Sunak e la salita di Kemi Badenoch ha trainato il recupero in tutta la fine 2024, ma è sulla crescita di Reform UK che ora si “infrangono” i sogni di sorpasso dei conservatori inglesi. Il 25% a testa per Labour e Reform UK è confermato anche dallo stop dei Tory al 20%, con tutte le altre liste fuori dalla contesa ampiamente: l’11% dei Verdi, pari ai LibDem, non rende in questo momento possibile una partita diversa dal “terzetto” che si gioca il futuro della Gran Bretagna.
LA CRISI DI STARMER, IL CROLLO DI BADENOCK E LA SPINTA DI FARAGE (NONOSTANTE LO SCONTRO CON MUSK)
Guardando la serie dei sondaggi politici Find Out per il Regno Unito emerge come in un solo mese, tra l’11 dicembre 2024 e l’8 gennaio 2025, i Laburisti hanno perso la leadership calando di un punto percentuale, mentre i Tory addirittura calano di 3% finendo al 20% e venendo superati ampiamente da Reform UK di Farage. Se si considera il periodo più lungo tra novembre e oggi, sono in tutto 7 i punti persi dal Partito Conservatore inglese, con Farage sopra di 3% e con il Premier Starmer che con le ultime difficoltà a Downing Street non riesce più a crescere nei consensi.
Il cambio di guardia tra Sunak e Badenoch ha probabilmente esaurito la spinta iniziale, complice la crescita di Reform UK che cavalca la grossa insoddisfazione di parte della popolazione del Regno Unito davanti alle politiche economiche e di sicurezza del Governo Starmer. Nigel Farage sembra convincere più delle ricette Tory, sebbene il cono di crisi del Partito del “Centrodestra” UK appare terminato rispetto agli ultimi due anni. Il Premier inglese continua la parabole discendente, specie con lo scandalo delle “grooming gang”, l’insabbiamento di migliaia di stupri sui minori compiuti da stranieri ed extracomunitari. La riscossa dell’ex uomo Brexit per eccellenza prende spunto da entrambe queste fatiche dei partiti tradizionali, sempre meno riconoscibili davanti all’elettorato di una politica concreta e convincente. Parallelamente a quanto succede anche in altri Paesi UE (dalla Francia alla Germania, per non parlare dell’Italia di Giorgia Meloni) i sondaggi politici in UK confermano la tendenza di una destra anti-tradizionale che punta a raccogliere il pieno dei consensi. Farage al momento riesce a tenere “botta” nonostante lo scontro a distanza con Elon Musk che dagli USA ha pesantemente criticato il mancato sostegno all’incarcerato Tommy Robinson: davanti alla richiesta di un cambio al vertice di Reform UK, giunta dal patron di X, Nigel Farage ha replicato di voler a tutti i costi ricostruire i rapporti con gli Stati Uniti con la visita ormai imminente nei prossimi giorni prima dell’insediamento di Donald Trump alla Casa Bianca.