Anche questa settimana l’unico partito in reale crescita, secondo il sondaggio condotto dall’Istituto Ixè, è Fratelli d’Italia, che arriva all’8,9%: “Sarà interessante vedere cosa succederà quando si voterà nel sud Italia” ci ha detto Roberto Weber, responsabile dell’area sondaggi di Ixè “dove la Lega sta già perdendo consensi. Molto probabilmente si tornerà alla situazione storica, che ha sempre visto i partiti di destra puri ottenere la maggior parte dei voti, ed è il caso di Fratelli d’Italia, secondo noi”. L’altra notizia è che una possibile coalizione di centro sinistra “che tenga dentro tutti” ci ha detto ancora Weber “da Renzi al Pd, dai Verdi a Leu ai 5 stelle, supera il 50%”. Naturalmente, spiega, se si votasse con un maggioritario puro.
La Lega nel suo referendum presentato da 8 Regioni vuole abolire la quota di proporzionale del Rosatellum, il che significa che è per il maggioritario. Come spiega il superamento del centrodestra da parte del centrosinistra che si deduce dal vostro sondaggio?
Naturalmente parliamo di voto con il maggioritario. Se prendiamo Renzi, il Pd, i Verdi, M5s e Leu andiamo oltre il 50%. Questo significa che la quota di italiani che sta con Salvini è sì cospicua, ma ridotta. In modo molto lento, si sta andando verso il ritorno al bipolarismo. In un momento in cui i 5 Stelle si sono indeboliti (21%) e il centro appare oscillante su temi come emigrazione, sicurezza, ritroviamo due blocchi, uno da una parte e uno dall’altra.
Gli italiani sono più favorevoli a un sistema maggioritario o proporzionale? O sono stanchi di questa discussione?
Sono molto stufi di questi discorsi, ma la maggioranza è per il maggioritario. La tematica in questione non è esaltante, benché si dica il contrario è un argomento molto tecnico. Abbiamo avuto due referendum e infinite discussioni sul tema.
È un tema sentito astratto?
Se ci fosse davvero un fronte proporzionalitista che non nasce per motivi opportunistici ma con reali radici ideali e spiegasse di cosa si tratta, sarebbe capito, ma così non è. Nessuno spiega nulla, viene dato tutto per scontato. Nell’opinione pubblica poi maggioritario significa governabilità, ma non è così, è tutto da dimostrare. Dal 1993 abbiamo avuto governi eletti con il maggioritario, ma non è cambiato nulla: non sono stati evitati i cambi di casacca tra partiti e addirittura all’interno del governo stesso.
La Lega è stabile?
Sì, è stabile, tra il 29,5% e il 30%, ma è ferma, non cresce più. Continua invece a crescere Fratelli d’Italia.
Che è all’8,9%. Visto che Lega e Forza Italia sono stabili (6,9%), dove prendono i consensi?
Hanno avuto un travaso dalla Lega che a sua volta lo ha avuto da Forza Italia. Un doppio travaso quindi. Vengono premiati per l’immagine di identità nitida che hanno e soprattutto il sovranismo forzato che esprimono.
C’è un partito che si fa carico dell’istanza ambientalista? I Verdi sembrano molto deboli…
Infatti, sono debolissimi, all’1, 5%. Il fatto è che un’anima ambientalista la troviamo suddivisa nei vari partiti. C’è un’anima ambientalista nella Lega, che si prende molto cura del territorio. Altrettanto succede nel Pd e nel M5s che sulla Tav, le perforazioni, le grandi opere ha mostrato forte sensibilità ambientale. Però a differenza di quanto sta accadendo in molti paesi europei o per ragioni storiche o perché in Italia c’è una radicalizzazione politica più forte, da noi il partito dei Verdi non riesce a crescere. Le faccio un esempio.
Ci dica.
La Coldiretti ha raccolto in due mesi un milione di firme sulla campagna “Stop al cibo falso”. Stiamo parlando di una dimensione ambientale che ha un riscontro fortissimo. In Italia in sostanza c’è una dimensione verde che ha diversi canali ma non trova una sola rappresentanza politica.
Dopo la presentazione del NaDef, cosa dicono i sondaggi di Giuseppe Conte? Qual è il trend del consenso?
Conte è in lieve calo al momento perché queste schermaglie sull’aumento dell’Iva, argomento molto sentito dall’elettorato, lo hanno immediatamente indebolito, anche se di poco. Gli italiani sono più reattivi di quanto sembri, lo si vede nella fiducia alle persone o nell’orientamento di voto.