COSA DICONO I SONDAGGI SUL CAMPO LARGO
La sinistra non può vincere le elezioni senza Matteo Renzi, che tra l’altro riesce a raccogliere consenso personale ovunque si colloca. A spiegarlo è Fabrizio Masia di Emg Different, il quale a Libero segnala che il leader di Italia Viva copre quella parte moderata degli elettori progressisti che Elly Schlein non riesce a rappresentare col Pd. Ad esempio, «porta quel 2-3% che altrimenti in Liguria, dove è forte il voto civico, se ne andrebbe dall’altra parte e quindi in realtà vale il doppio di quel che pesa».
D’altra parte, ci sono dei rischi: ad esempio, parte degli elettori del M5s potrebbero scegliere la lista di Nicola Morra, ma comunque non andrebbero a destra. Quindi, Giuseppe Conte, secondo Masia, deve valutare se prendere più voti come partito, non vincendo con la coalizione, o «sacrificarsi per aumentare le possibilità di vittoria del campo largo». Questo dilemma è alla base delle tensioni tra il presidente pentastellato e il co-fondatore Beppe Grillo.
Invece, Antonio Noto di Ipr Marketing e dell’Istituto demoscopico che porta il suo nome, ritiene che la candidatura di Morra sia solo una provocazione, un segnale di Grillo a Conte per fargli capire che si perdono voti quando ci si allea con i dem. Ecco, se c’è una cosa che li unisce, sostiene Noto, è proprio l’avversione a Matteo Renzi. «Lo zoccolo duro dell’elettorato dem non si fida del suo ex segretario», aggiunge Noto, secondo cui comunque il leader di Italia Viva ha un consenso personale di almeno il 2,5% di elettori.
RENZI UN DILEMMA PER M5S E PD
I sondaggisti si esprimono anche sul caso Liguria, dove la sinistra propone la candidatura di Orlando, mentre il centrodestra vuole dare un segnale di discontinuità. Infatti, Fratelli d’Italia e chi è vicino a Toti stanno spingendo per Ilaria Cavo, che siede in Parlamento con Noi Moderati, invece Lega e Forza Italia vogliono puntare su una figura lontana dal governatore uscente. Però, secondo Masia non si può sottovalutare l’effetto Toti. Quest’ultimo ha alzato la voce, prima volta che accade per un indagato, quindi per Noto «ha trasformato la vicenda da giudiziaria a politica» e ridotto l’effetto negativo dell’inchiesta nell’urla.
Masia aggiunge che gli arresti prolungati di Toti siano stati un’esagerazione, «questo annulla la portata negativa sul centrodestra di un voto anticipato per cause giudiziarie». Di sicuro, la sfida ligure ha riflessioni nazionali: tornando alla sinistra, viene riproposto il tema su cui Letta aveva fallito due anni fa alle Politiche. La totale avversione di M5s a Renzi e l’astio degli elettori del Pd portano voti al campo largo o ne tolgono?