Dramma a Ferrara, dove una donna, Sonia Diolaiti, è stata uccisa con del veleno. Gli inquirenti hanno immediatamente indirizzato le proprie attenzioni verso la figlia, che non aveva con la madre un buon rapporto. “Non ci prendevamo, sin da bambina è stato così… Non esisteva una reciproca compatibilità” ha rivelato la donna, come riporta il Corriere. La 38enne, figlia della vittima, ha raccontato di essere cresciuta in un “clima ostile” con la madre. Così ha parlato Sara Corcione, 38enne laureata in Scienze dell’educazione e attualmente disoccupata, durante l’interrogatorio durato tre ore.



La donna è stata arrestata con l’accusa di omicidio: sarebbe stata lei ad aver ucciso sua madre, Sonia Diolaiti, 62enne pensionata. La vittima è stata avvelenata con del nitrito di sodio, probabilmente bevuta dopo averla sciolta in una tazza di tè. Il delitto è avvenuto a Ferrara, dove le due vivevano nella stessa palazzina. L’allarme è stato dato venerdì sera da una coppia di amici di Sonia, preoccupati perché non rispondeva al telefono. La coppia aveva infatti appuntamento con la 62enne per cena. Proprio loro, il mercoledì precedente, l’avevano vista per l’ultima volta in vita.



Sonia Diolaiti e la figlia, un rapporto conflittuale

Dopo aver allertato i carabinieri, la coppia di amici di Sonia Diolaiti è entrata in casa, accompagnata dai vigili del fuoco. I soccorsi sono entrati nell’appartamento al primo piano passando da una finestra e all’interno hanno trovato il corpo della donna senza vita. Sonia era la vedova di Stefano Corcione, ex primario di Radiologia a Ferrara e docente universitario morto nel 2018. I vicini hanno subito avvisato gli investigatori del Reparto operativo diretto da Mauro Maronese che anche la figlia viveva nello stesso stabile.

Sara, assistita dall’avvocato Gianni Ricciuti, è stata interrogata dalla pm Lisa Busato. Il legale ha rivelato al Corriere: “Si è messa immediatamente a disposizione degli inquirenti, rispondendo a tutte le domande e non nascondendo nulla. Anzi, è andata oltre a ciò che le hanno chiesto, raccontando tutto del suo passato”. L’avvocato ha parlato di “Un forte disagio psichico che affligge Sara , tanto che ho chiesto una perizia sulla sua capacità di intendere e volere e credo che la pm non si opporrà. So che in passato era stata anche in cura dallo psicologo”. La 38enne si sarebbe definita “perseguitata” dall’adolescenza. Le due, secondo testimonianze, litigavano spesso. La figlia è stata portata al carcere di Bologna.