È ancora mistero sulla fine di Sonia Trinetti, la 54enne trovata morta lo scorso marzo in una casa in mezzo ai boschi de L’Aquila: sul caso è stata aperta un’inchiesta dalla Procura della Repubblica per il reato di omicidio colposo. A trovare il cadavere fu proprio il proprietario della casetta che di rado si reca in quella proprietà: «So è che di un paese… di una montagna. Ha rotto la finestra. Hanno sfasciato la finestra, hanno abusato della casa», ha dichiarato a “Chi l’ha visto?” lo stesso proprietario lo scorso 2 maggio. «Lei è andata via da casa mia, ho provato a chiamarla ma non mi rispondeva e poi il telefono risultava spento», ha raccontato il compagno agli inquirenti, mentre le figlie di Sonia Trinetti, Martina e Federica Zaffiri, non riescono a darsi pace per quanto successo alla loro povera madre. Sempre a Chi l’ha visto, un testimone ha raccontato che il proprietario della casetta avrebbe cenato con Sonia la sera prima della scomparsa, il che darebbe in più l’elemento della conoscenza tra i due (negata finora dall’uomo, ndr).  Il testimone dunque sostiene che sia andata a cena in quella casa col proprietario e un amico: il primo dopo la cena sarebbe andato via, mentre la 54enne è rimasta a dormire con l’altro uomo, un amico, in letti separati. Silvano sarebbe andato via la mattina dopo, lasciandola lì dove è stata poi trovata morta.



L’AVVOCATO, “SONIA HA CENATO COL PROPRIETARIO DELLA CASA”

La donna aveva un compagno, Franco Andreucci, che intervistato ha ammesso di aver avuto un litigio con Sonia Trinetti la sera prima della scomparsa: non solo, avrebbe diversi dubbi sulle cause della morte della compagna. «Stava bene – ha riferito a Chi l’ha visto – e in buona salute. Non lo so cosa sia potuto succedere»; decisive saranno le analisi finali sull’autopsia che diranno se la donna di 54 anni sia stata uccisa o se invece sia morte per cause naturali. «Stiamo sollecitando una serie di indagini perché bisogna verificare – chiarisce l’avvocato Calderoni sempre ai colleghi di Rai3 – non solo cosa ha causato l’edema polmonare, ma cosa ci facesse in quell’abitazione che non era di sua proprietà. Dalle informazioni in nostro possesso, la porta di quella casa era chiusa dall’esterno, si sta cercando inoltre di accertare se è stata lasciata lì da morta o da viva». Le domande rivolte dal legale una settimana fa tornano di stretta attualità visto che la figlia Martina andrà a Pomeriggio 5 per raccogliere un nuovo appello per capire cosa sia successo a mamma Sonia: «se la signora è morta lo stesso giorno del ritrovamento, perché per 4 giorni non ha risposto alle chiamate delle figlie? Perché aveva il telefono spento? E soprattutto come fa una persona a stare chiusa in una casa contro la propria volontà o senza mangiare e senza bere?», si chiede ancora l’avvocato Calderoni.

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