Resta un mistero la morte di Sonia Trinetti, la donna di 54 anni scomparsa e poi trovata senza vita all’Aquila in una casetta di legno, non di sua proprietà, tra la frazione di Collebrincioni e il quartiere San Francesco. Sul caso è stata aperta un’inchiesta dalla Procura della Repubblica per il reato di omicidio colposo. Ed è stato disposto l’avvio di accertamenti irripetibili. A trovare il cadavere è stato proprio il proprietario di quella casetta, che non la usa abitualmente e sostiene di non aver mai conosciuto quella persona. «So è che di un paese… di una montagna. Ha rotto la finestra. Hanno sfasciato la finestra, hanno abusato della casa», ha dichiarato a “Chi l’ha visto?”. Ma allora cosa ci faceva lì Sonia Trinetti? Ci è andata spontaneamente o qualcuno l’ha portata lì? «Va ricostruito tutto quello che è successo da quando è scomparsa al ritrovamento avvenuto il 6 marzo», ha dichiarato l’avvocato Vincenzo Calderoni, legale della famiglia. C’è però un testimone che ha dichiarato di essere stato a cena con il proprietario e Sonia, quindi i due si conoscevano. E pare che sia stato proprio lui a invitarla a cena dopo che aveva litigato col compagno.



SONIA TRINETTI, TROVATA MORTA IN UNA CASA ALL’AQUILA

Dopo quella lite, di cui sarebbe testimone la figlia di Sonia Trinetti, la donna avrebbe preparato una borsa e se ne sarebbe andata via. «Lei è andata via da casa mia, ho provato a chiamarla ma non mi rispondeva e poi il telefono risultava spento», ha dichiarato il compagno. Il testimone dunque sostiene che sia andata a cena in quella casa col proprietario e un amico. Il primo dopo la cena sarebbe andato via, mentre la 54enne è rimasta a dormire con l’altro uomo, un amico, in letti separati. Silvano sarebbe andato via la mattina dopo, lasciandola lì dove è stata poi trovata morta. «La stranezza è che è dovuto uscire dalla finestra, perché la porta era chiusa dall’esterno. Ma il giorno prima erano andati in casa col proprietario», ha commentato l’avvocato della famiglia di Sonia. “Chi l’ha visto?” ha cercato allora questo amico, che ha confermato quelle circostanze: «Stava bene, le ho messo pure la coperta sopra. Io me ne sono andato per i fatti miei». Ma è stata chiusa dentro (e in tal caso perché?) o è successo qualcos’altro? «Stava troppo bene per morire di morti naturali», ha dichiarato il compagno di Sonia Trinetti. E della stessa convinzione è la figlia Martina Zaffiri.

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