La mancanza di sonno riduce gli anticorpi prodotti dall’organismo. È la sorprendente conclusione a cui è giunto uno studio pubblicato su Current Biology che, nel contesto delle ricerche sui fattori legati all’efficacia dei vaccini contro il Covid, si è imbattuto in questa correlazione. Gli esperti hanno esaminato la letteratura scientifica e hanno ipotizzato che il sonno possa essere tra i fattori che incidono sulla quantità di anticorpi prodotti, assieme ad altre variabili quali l’età, il sesso, il sovrappeso, il diabete, l’assunzione di trattamenti immunosoppressivi dopo un trapianto.



Lo studio parla di “robusta associazione” fra mancanza di sonno (un riposo inferiore alle sei ore) e la riduzione negli anticorpi prodotti all’organismo in seguito alla vaccinazione. In particolare questa differenza si è dimostrata più pronunciata negli uomini. Per analizzare la correlazione tra sonno e anticorpi, gli scienziati si sono concentrati su un campione di volontari sotto i 60 anni, privandoli del sonno prima e dopo la somministrazione di vaccini contro l’influenza e l’epatite A e B. Il risultato ha diviso gli scienziati.



Correlazione tra sonno e vaccini, per gli scienziati “è ancora più complesso di così”

L’impatto del sonno sull’efficacia del vaccino è probabilmente abbastanza marginale nella realtà” è il commento del dottor Jean-Daniel Lelièvre, immunologo e capo del dipartimento di malattie infettive dell’ospedale Henri-Mondor di Créteil, sentito dal quotidiano francese Le Figaro. “Possiamo ovviamente raccomandare una buona notte di sonno prima e dopo la vaccinazione – ha aggiunto – ma la correzione dei disturbi del sonno è più complessa”. Ancora oggi, infatti, non è stato compreso del tutto il legame tra il sonno e l’immunità dell’organismo. Sappiamo che il sonno provoca un calo di ormoni dello stress, che cedono il posto ad altri meccanismo tra cui quelli approntati dal sistema immunitario. In particolare, i ritmi circadiani influenzano e possono quindi alterare la produzione di globuli bianchi e linfociti NK quando il riposo è insufficiente.



È stato dimostrato che l’attività di alcune proteine presenti sulla superficie dei linfociti T, il cui ruolo è quello di riconoscere gli agenti patogeni, può diminuire quando non si dorme abbastanza, riducendo l’efficacia della risposta immunitaria“, spiega a le Figaro Sylvaine Artero, ricercatrice in un’unità Inserm di Montpellier. Il quotidiano francese cita ulteriori studi che hanno mostrato come gli operatori sanitari impegnati nella crisi sanitaria fossero stati influenzati negativamente dall’insonnia dopo la vaccinazione, poiché la privazione del sonno aveva inciso sulla produzione di anticorpi. Ora gli scienziati intendono approfondire la questione e capire con maggiore chiarezza le cause della differenza osservata fra uomini e donne.