Spopola sul web il poliziotto rapper, un 26enne agente che canta incappucciato “Chi è lo sbirro?”. Parolacce e testi di denuncia, obiettivo del dipendente della polizia è quello di «Far capire il nostro lavoro, senza tagli nè sconti. Giudicati se reagiamo, giudicati se non agiamo». Lui si fa chiamare uno “sbirro qualunque”, canta con il volto nascosto da un passamontagna spiegando le difficoltà del suo lavoro, a volte bistrattato e denigrato, e soprattutto, a suo modo di vedere, sminuito da uno stipendio ritenuto inadeguato. Sui social sta guadagnando sempre più consensi, con più di 1.500 follower nel giro di pochi giorni, oltre a tantissimi commenti di apprezzamento. «Tutti i giorni per strada a prendere insulti – canta il rapper poliziotto – e tacere ad ogni sassata, non è per la grana. Va bene solo se chi spara non è una guardia. Siamo a difesa di tutti, ma se ci pensi a noi chi caz*o ci difende».



Il poliziotto ha già inciso una canzone per i giudici Falcone e Borsellino, nonché una per Willy, il 21enne ucciso a Colleferro un anno fa: «Mi arrivano tantissimi messaggi privati di ragazzi che mi incoraggiano ad andare avanti – le parole rilasciate al Corriere della Sera – che apprezzano le mie canzoni. I commenti negativi sono pochissimi. Dietro al mio volto coperto ci sono tutti i poliziotti, i carabinieri che non hanno voce, quelli che ogni giorno tutelano tutti, pure quelli pronti a puntargli il dito contro alla prima occasione. Sono convinto che, seppur non sarà facile, le cose potranno cambiare».



POLIZIOTTO RAPPER, IN DIVISA PER SFUGGIRE ALLA MALAVITA: “VOGLIO FAR CAPIRE CHI SIAMO DAVVERO”

L’agente ha spiegato di vivere in Campania e di aver deciso di indossare la divisa per non cedere alle lusinghe della malavita: «Il mio obiettivo è far capire chi siamo realmente noi poliziotti, ma anche le forze dell’ordine in generale considerato l’accanimento che c’è nei nostri riguardi nei telegiornali. I giovani devono essere informati su ciò che realmente accade, oltre il video di 10 secondi mandato in onda sulle manganellate date da un agente in una situazione a rischio. Se mai raggiungerò la fama dei rapper più famosi, in tanti cambieranno idea sui poliziotti aggressivi. Lo dico in musica, ma quello che canto è la realtà del nostro lavoro. Quella intera, senza tagli e senza sconti».

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