Sophie Marceau, l’eterna ragazzina de “Il tempo delle mele”, oggi ha 55 anni e non teme l’incedere cadenzato del presente, che non conosce battuta d’arresto. Nell’ambito di un’intervista concessa al “Corriere della Sera”, l’attrice ha sottolineato che, se pensa all’avvicinarsi della terza età, sfoggia un sorriso: “Mangio sano, mi tengo in forma… Del resto, invecchiare è inevitabile”. Per lei non perde il suo fascino originario la forza delle parole, che a tratti sanno essere seduttive, ma non disdegna neppure i silenzi, perlomeno “quelli che creano consapevolezza: spesso, a casa, quando guardo un film, tolgo l’audio per concentrarmi sui volti”.
Le donne, secondo Sophie Marceau, “si adattano meglio alla scommessa del cambiamento, perché sono abituate a vivere il quotidiano gettando un seme nel futuro”, però lei, intanto, dal 2018, quando diresse la pellicola “Mrs Mills, un tesoro di vicina”, si è presa una pausa di riflessione: “Dirigere è un lavoro duro e complicato – ha rimarcato –. Si è molto soli. Hai intorno tante persone che condividono con te un progetto: l’ultima parola è sempre tua, tutti si affidano a te. Al momento non ho in programma di tornare dietro la macchina da presa”.
SOPHIE MARCEAU: “DA ‘IL TEMPO DELLE MELE’, MOLTO È CAMBIATO NEL CINEMA”
Nel prosieguo del suo intervento sul “Corriere della Sera”, Sophie Marceau ha evidenziato come i ritmi delle riprese siano diventati frenetici, rispetto a poco più di 40 anni fa: “All’epoca un set durava 12 settimane, oggi la metà. I tempi sono più intensi, le tecnologie si sono raffinate, c’è una concentrazione maggiore, il che non è un male”. Parlando di sé, l’attrice ha rivelato di essersi sempre affidata all’istinto e di non temere di restare senza lavoro: “Non sono carrierista, non mi riesce e bisogna fare troppe telefonate”.
Il cinema, tuttavia, sta vivendo una profonda crisi, complice anche la pandemia di Coronavirus: “Paura e restrizioni hanno spopolato le sale – ha spiegato Sophie Marceau –. Eppure, il numero delle produzioni è aumentato. Tanti film ora sono in sala o in streaming: non so come la gente possa guardarli tutti, è impossibile. Comunque, penso che il cinema possa farcela anche stavolta”.