C’è una sorta di esercito di ninja fra le montagne del Kurdistan: si chiamano Soran Ninja, imitano i leggendari guerrieri giapponesi, e si sono schierati al fianco dei guerriglieri Peshmerga a sostegno della causa curda. In totale, come si legge su IlGiornale, si tratta di una cinquantina fra uomini e donne, che si addestrano ogni giorno sulle tecniche nipponiche con spade, lotte a mani nude e salti nel fuoco. «Vogliamo essere come i nostri nonni – racconta Farhang Wriya, uno dei membri dei Soran Ninja – che hanno dovuto combattere per parecchio tempo sulle montagne e sulle colline del Kurdistan. È arrivato il momento che tutto il mondo ci conosca».



Nel Kurdistan iracheno la situazione politica è tutt’altro che certa, con la Turchia che sta cercando di conquistare l’area, considerando i Peshmerga dei terroristi, e di conseguenza sta prendendo piede l’idea che Erdogan possa invadere il Kurdistan così come accaduto già nel 2019 nei confronti della Siria settentrionale. Ma i giovani Soran non hanno paura dei carri armati di Erdogan, non temendo la morte: «È una sensazione molto intensa – racconta Naza Bayar, una delle donne del gruppo – perché stiamo cercando di fare qualcosa di importante e di decisivo per il nostro futuro. Credo che praticandola, i pregiudizi si supereranno. C’ è chi sostiene che il ninjutsu sia una disciplina molto difficile per le ragazze, ma in tutte noi c’ è il desiderio di assicurare alle future donne curde uno status sociale che le loro madri hanno conquistato con fatica nel corso dell’ ultimo secolo, lottando contro una società patriarcale e maschilista». Così invece il 26enne Niaz Muhamad, nella vita ingegnere: «Tutti i curdi sono sempre stati pronti ad armarsi per difendere il popolo, sin da quando erano bambini. Noi vorremmo solo vivere in pace, non vogliamo la terra di nessuno, ma riavere senza bisogno di guerre il nostro territorio, il Kurdistan. Noi non siamo terroristi, non uccidiamo innocenti, vogliamo solo difenderci».



SORAN NINJA, PLAUSO DEL PRESIDENTE BARZANI

A differenza di qualsiasi altro esercito, i Ninja di Soran usano solo armi bianche, come da tradizione nipponica, e praticano un duro allenamento quotidiano all’aperto, in una zona dove le montagne sono innevate sei mesi all’anno. Nechirvan Barzani, presidente del Governo Regionale del Kurdistan, punta il dito contro l’occidente: «Il Coronavirus è stato anche per noi impattante. Ha incrementato la crisi economica; molte delle nostre forze Peshmerga sono impiegate anche nel piano di emergenza Covid. Non possiamo contare sugli alleati americani ed europei. Questo perché tutti stanno combattendo questa dannata crisi pandemica e ci vogliono altre risorse e alleanze per contrastare la forza militare turca. L’ entusiasmo dei ragazzi di Soran è utile ed encomiabile».