Dietro grandi artisti spesso ci sono storie difficili, esperienze di vita anche traumatiche che lasciano ferite difficili da rimarginare. E’ questo il caso di Katia Ricciarelli che, oltre ad aver vissuto un’infanzia difficile, ha dovuto vivere la tragica morte della sorella Maria Luisa passata a miglior vita a soli 29 anni. Un dolore ancora vivido come dimostrato dalle parole della soprano in un’intervista per Verissimo.
“L’incidente di mia sorella Maria Luisa? Aveva 29 anni, era a piedi con i bambini piccoli ed è stata investita. Si era chinata per allacciare una scarpa alla bambina ed è stata tranciata da una macchina che non l’aveva vista”. E’ struggente apprendere la dinamica dell’incidente che è costato la vita a Maria Luisa, sorella di Katia Ricciarelli, venuta a mancare per un terribile incidente quando ancora aveva tutta una vita da vivere e tanto amore da dedicare alla sua famiglia. “Quella è stata la tragedia che ha dato il colpo di grazia a mia madre, era il ’61”.
Katia Ricciarelli e il toccante racconto sulla sorella Anna in RSA: “Quel gesto d’affetto…”
Toccante anche il racconto di Katia Ricciarelli – sempre a Verissimo – a proposito di sua sorella Anna. Un rapporto viscerale ma che inevitabilmente oggi ha una forma diversa a causa della malattia; oggi la donna vive in una RSA: “Mi resta solo lei della mia famiglia; vado a vederla spesso ma purtroppo è come se non ci fosse, è su una sedia a rotelle; a volte vedo una luce nei suoi occhi, le sorrido, ma lei mi guarda come se non ci fosse”. Particolarmente commovente un aneddoto raccontato da Katia Ricciarelli proprio rispetto ad una delle visite di questi anni fatta a sua sorella Anna. “Una volta avevo un capello su un cappotto rosso e lei fece di tutto per tirarlo via; quel gesto era di un affetto che non riesco a spiegare, quasi piangevo”.
La speranza e l’amore sono però sempre vive in Katia Ricciarelli, proprio grazie alla musica; un’arte che anche per sua sorella Anna è ancora un barlume di gioia. “Poi ho capito che la musica fa miracoli, lei da giovane era una ballerina straordinaria; ballava tantissimo con suo marito. Io iniziato a canticchiare ed emulare quei movimenti, e lei è stata la stessa cosa. Forse dovremmo fare molto di più per le persone care che vivono una situazione del genere”.