Le misure restrittive previste dal nuovo Dpcm 3 novembre (ma attivo da domani, 5 novembre 2020) sono di fatto sospese e attivate solo dalla giornata di venerdì: questo è quanto riporta l’Agenzia Ansa alle ore 19, sentite le fonti dirette dal Ministero della Salute. Dopo che il decreto è stato annunciato sabato scorso, discusso per le intere giornate di domenica e lunedì, ieri l’accelerata finale con la firma del Dpcm che divide l’Italia in 3 fasce di rischio (gialla, arancione, rossa): stamane la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del testo, ma il vero punto della discordia rimaneva la divisione effettiva delle Regioni nelle singole fasce. Dopo diversi confronti con i Governatori, si attendeva l’ordinanza del Ministero della Salute per dirimere gli ultimi dubbi: così però non è avvenuto e nel tardo pomeriggio si è deciso di rinviare l’entrata in vigore delle suddivisioni regionali e dell’intero Dpcm. Questo significa che per la giornata di domani – giovedì 5 novembre – in tutta Italia rimarranno le misure previste nel precedente Dpcm 24 ottobre: per le zone “gialle” (coprifuoco dalle 22 alle 5, consentiti spostamenti fuori Regioni, Dad al 100% per le Superiori, capienza mezzi pubblici al 50%, musei e mostre chiusi e corner per giochi-bingo nelle tabaccherie chiusi), ma anche per le zone arancioni e rosse (che prevederanno invece – a questo punto da venerdì – lockdown mirati molto simili a quelli della scorsa primavera con lievi differenze sulle apertura di alcune attività) se ne parlerà solo da venerdì. «Tutte le nuove misure previste dall’ultimo Dpcm – quelle riservate alle aree gialle, arancioni e rosse – saranno in vigore a partire da venerdì 6 novembre», è quanto spiega Palazzo Chigi sottolineando che «lo ha deciso il governo per consentire a tutti di disporre del tempo utile per organizzare le proprie attività».



IRA REGIONI SULLA DIVISIONE DELLE FASCE DI RISCHIO

«Ho appena parlato con il Ministro della Salute Roberto Speranza, domani ci confronteremo sul posizionamento della Regione Liguria rispetto alle fasce di rischio del Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri», scrive il Governatore della Liguria Giovanni Toti, vicepresidente della Conferenza Regioni nell’annunciare la giornata decisiva di domani «le misure aggiuntive di contenimento al #Covid19 nel territorio ligure entreranno in vigore nella giornata di venerdì. Entreranno invece in vigore da domani le normative riguardanti tutto il territorio nazionale, primo tra tutti il divieto di circolazione tra le ore 22 e le 5». Resta evidente come il motivo dello scontro sia ancora il mancato accordo con le Regioni e il ritardo del Governo nel monitorare gli ultimi dati epidemiologici, come sottolinea il Presidente lombardo Attilio Fontana: «facciamo chiarezza. È entrato in vigore il nuovo Dpcm che regolamenta le azioni per il contenimento del Covid, territorio per territorio, sulla base di 21 indicatori tecnici analizzati dal Comitato Tecnico Scientifico nazionale», spiega il n.1 della Lombardia su Facebook, «è un’ordinanza del Ministero della Salute, non dell’Amministrazione regionale, che, sempre sulla base della valutazione dei dati da parte del Cts, deve stabilire in quale fascia si trovi ogni Regione: Gialla, Arancione o Rossa, con i conseguenti diversi livelli restrittivi». Fino a questo momento non è stato comunicato niente dal Governo e dunque «non sappiamo in quale ‘Fascia’ la Lombardia si collochi. Da nostre informazioni, l’ultima valutazione della Cabina di Monitoraggio del CTS con l’analisi dei 21 parametri risale a circa 10 giorni fa. Ciò è inaccettabile» conclude Fontana, sottolineando come le valutazioni «devono essere fatte sulla base di dati aggiornati ad oggi, tenendo conto delle restrizioni già adottate in Lombardia, dei sacrifici già fatti dai lombardi in questi 10 giorni per contenere la diffusione del virus e dai quali registriamo un primo miglioramenti».

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