Sempre sulla scia del sempre più vicino Meeting di Rimini 2020 “Special Edition”, Il Sussidiario.net ha voluto incontrare l’amministratore delegato di Enel Francesco Starace per introdurre temi e contenuti del prossimo talk show live che si terrà durante i giorni della kermesse dal titolo “Dopo il Covid #quellicheripartono”. All’interno del ciclo di incontri sul tema “Sostenibilità e Sussidiarietà”, tra i vari ospiti presenti ci sarà anche la pluridecennale storia di Enel, tra le aziende d’energie leader in campo europeo e italiano. Dalle sfide intraprese negli obiettivi Onu fino alla tragedia del Covid, Starace ci spiega in questa videointervista cosa muove all’origine questa importante realtà industriale italiana: «abbiamo deciso di aderire a 4 impegni dei 17 obiettivi stilati dall’Onu», racconta l’ad di Enel, anche se questo non significa che non ci siano impegni su diversi altri accessori «ma un’azienda deve badare a pochi impegni alla volta se no diventa troppo poco focalizzata». Enel si è impegnata sugli obiettivi 7, 9, 11, 13 dell’Onu verso il 2030: «energia pulita verde a tutti; attività per sviluppo industriale e innovazione; tensione a rendere sostenibili le città del mondo, sforzo su vita nelle aree metropolitane; lotta al cambiamento climatico». Questo impegni hanno scadenze temporali da qui fino al 2030: «tutte le nostre attività fanno riferimento a questi 4 obiettivi».
STARACE (AD ENEL): COVID, SOSTENIBILITÀ E FUTURO
Come per gli altri ospiti presenti al talk del Meeting, viene chiesto se effettivamente il Covid-19 e la crisi scaturita può essere paradossalmente una “occasione” per la sostenibilità: secondo Starace «la pandemia ci dice quante cose abbiamo sbagliato. Le diseguaglianze tra chi ha e chi non ha, chi può e chi non può (anche tra chi può e non può permettersi un lockdown) ci fa riflettere su quanto serve la sostenibilità nel mondo e ci ha chiarito che è bene accelerare su questa strada se non vogliamo schiantarci». In merito agli ingredienti che necessitano all’Italia e non solo per la ripresa post-coronavirus, l’amministratore delegato di Enel ne individua 2 principali: «capire come far ripartire l’economia in tutto il mondo, bisogna ripartire tutti insieme altrimenti tra qualche anno ci si rifermerà se qualcuno rimane indietro; bisogna poi investire nelle cose che sapevamo ci servivano anche prima del Covid, investiamo nel nuovo per rendere il mondo più sostenibile». L’opportunità di cambiare subito le condizioni per una “nuova” economia si intreccia secondo Starace al necessario ritorno alla fiducia di poter stare insieme: «difficile rimetterci in cammino se abbiamo paura di stare insieme. Oltre al vaccino, servirà sentirsi felici di stare insieme e non più timorosi, questa sarà qualcosa che nel tempo lascerà il segno. Lavorare su giovani e non solo per riprendere questa fiducia». Da ultimo, il tema della sostenibilità dal basso torna di stretta attualità per la ripresa post-Covid: conclude Starace, «Enel ha visione con finalità che va oltre alla distribuzione dei dividendi per i nostri azionisti. Il motivo del nostro operare è portare la luce accesa laddove la gente vive, lavora e si muove: una mission meravigliosa da fare in armonia con l’ambiente, d’accordo con le persone e aiutandole ad avere più facilmente la risorsa dell’energia elettrica a costi sempre più sostenibili e bassi, ecco lì è il nostro contributo alla sostenibilità».