All’interno del ciclo di incontri “Sostenibilità e Sussidiarietà” – presente alla prossimo Meeting Rimini 2020 nel talk show quotidiano “Dopo il Covid #quellicheripartono” – parteciperà tra i vari ospiti anche la Nier Ingegneria, società di consulenza multidisciplinare nel campo sicurezza, ambiente ed energia. Come spiega il CEO Paolo Vestrucci nell’intervista esclusiva al Sussidiario.net, introducendo i temi del “talk” al Meeting di Rimini, «la sostenibilità si divide in 4 tappe negli ultimi 70 anni»: in primis, il Dopoguerra con l’ipotesi di uno sviluppo senza limiti per poter risolvere i vari problemi che avevano portato il mondo ad un passo dalla distruzione. In secondo luogo, spiega ancora Vestrucci, la crisi di questa “speranza” avviene negli anni Sessanta: «con il volume “I limiti dello sviluppo” in quegli anni si rende possibile l’idea di una modulazione sostenibile dello sviluppo mondiale grazie alle tecnologie e modellistiche prevedendo così l’evoluzione che è però catastrofica dato che viene previsto un forte limite allo sviluppo esponenziale». Terza fase negli anni Ottanta-Novanta dove si corregge l’impostazione precedente e si introduce lo sviluppo sostenibile: «le esigenze dell’oggi possono evolvere senza compromettere le esigenze delle future generazioni». Si arriva così nel 2015 con la “Laudato Siì” di Papa Francesco «dove l’idea di ecologia integrale descrive e propone un’interconnessione tra tutte le cose che rende solidali e collegati tra loro tutti gli aspetti della realtà con un’idea centrale dell’uomo che è responsabile di quello che gli è donato».
VESTRUCCI (NIER INGEGNERIA): IL COVID, LA SOSTENIBILITÀ E LA FRAGILITÀ
Secondo il CEO di Nier Ingegneria, il Covid-19 ha messo in rilievo un elemento “nuovo” che è quello della fragilità umana: come spiegherà poi nel talk del Meeting, «l’uomo non padrone della natura, della vita e del suo destino, è vulnerabile e si ritrova in un sistema interconnesso che non può controllare appieno». Secondo Vestrucci l’aspetto però da sottolineare nella pandemia è il fattore della responsabilità: «i punti di riferimento nel Covid-19 sono sanitari, operatori nei supermercati e altri. Loro ci hanno fatto capire che si può essere in rapporto con la realtà senza lamentele, polemiche o violenze ma fanno fronte ai bisogni concreti nella misura in cui la loro responsabilità li chiama». Come illustrato anche dagli altri ospiti nel talk su sostenibilità e sussidiarietà, anche la Nier Ingegneria è convinta che più di una “ripresa”, ci sia bisogno dopo il Covid-19 di un «re-inizio. Non si tratta di ricominciare come era prima, ma di re-iniziare: questa è la vera sfida e provocazione della pandemia». Secondo Vestrucci, bisogna andare più a fondo di quanto già non avessimo fatto prima e «trovare il punto generativo in grado di rispondere alle problematiche in modo nuovo». Secondo il CEO della Nier serve trovare nuovi riferimenti per rispondere alle problematiche. «bisogna trovare una nuova sintesi che non sia il nazionalismo o la globalizzazione, serve il modo di leggere le connessioni tra popoli e territori per riscoprire questi legami». Il re-inizio è possibile, conclude nell’intervista il n.1 di Nier, «se ognuno nel suo piccolo fa suo l’esempio visto in medici e addetti alle pulizie che hanno assistito le persone morte durante il Covid».