Benessere animale e uso razionale dei farmaci in stalla. Alimentazione dei capi di bestiame. Riduzione dell’impatto ambientale legato alla produzione di latte. Sono i tre assi su cui è costruito il Granarolo Sustainable Transition, un programma di transizione ecologica ed equa della filiera promosso da Granarolo, che con i suoi 8,5 milioni di quintali di latte lavorato rappresenta oggi la più importante azienda lattiero casearia italiana.
Obiettivo dell’iniziativa è ampliare la sfera d’azione del Gruppo in campo sostenibile: agli indicatori qualitativi e relativi al benessere animale, che da anni vengono misurati e sono oggetto di un progetto di miglioramento continuo rendicontato annualmente nel Bilancio di Sostenibilità, si aggiungeranno infatti anche azioni orientate a ridurre l’impatto ambientale generato dalla stalla. Sotto la lente, in particolare, ci saranno l’alimentazione delle bovine da latte, il benessere animale e la riduzione dei farmaci, l’agricoltura 4.0, la gestione delle fonti energetiche e idriche in allevamento, l’economia circolare dell’allevamento.
A guidare il progetto, un approccio sistemico che coniuga innovazione tecnologica e tecniche di valutazione avanzate. Gli indicatori, le metodologie e il percorso che Granarolo seguirà vengono dal lavoro avviato da un Comitato Scientifico guidato da Gianni Gilioli, Presidente del Corso di Laurea in Sistemi Agricoli Sostenibili dell’Università di Brescia ed esperto in valutazione e gestione della sostenibilità e della qualità delle filiere agroalimentari. Al suo fianco, una squadra composta da Alfonso Zecconi, Coordinatore del Corso di Perfezionamento sui Nuovi Approcci Gestionali per un Allevamento di bovini da latte sostenibile del Dipartimento di Medicina Veterinaria dell’Università di Milano e Andrea Formigoni, Professore di Nutrizione e Alimentazione Animale del Dipartimento di Scienze Mediche Veterinarie dell’Università di Bologna.
Le mosse green del Gruppo emiliano però non si fermano qui. Granarolo ha infatti confermato l’adesione al Dairy Sustainability Framework, una piattaforma internazionale che coinvolge associazioni internazionali e alcune delle più importanti aziende di latte e derivati del mondo, unite nel trovare soluzioni e condividere azioni in tutto il settore lattiero-caseario che si prefiggono di accelerare l’azione contro il cambiamento climatico, partendo dalla riduzione della produzione di gas serra (in primo luogo, il metano). Un traguardo ambizioso attorno al quale si muove oggi la ricerca, impegnata a identificare e sviluppare metodologie, strumenti e percorsi in tutti i sistemi e le regioni di produzione lattiero-casearia del mondo.
“Il nostro settore è chiamato a dare una risposta forte all’urlo del nostro Pianeta – commenta Gianpiero Calzolari, Presidente di Granarolo S.p.A. -. Non basta più lavorare solo sul fronte della trasformazione e della distribuzione, come abbiamo fatto, impegnandoci, fino ad oggi. Granarolo ha una filiera italiana fatta di 633 soci allevatori tutti certificati sul benessere animale che, guidati da un Comitato Scientifico importante e da metodologie e percorsi innovativi sperimentati anche all’estero, hanno avviato una transizione ecologica ed equa delle loro stalle che consentirà di rinsaldare un nuovo e solido rapporto fra chi produce e chi consuma. Le dimensioni della filiera e la capacità di innovazione espressa da molti dei nostri soci ci fanno sperare di poter raggiungere l’obiettivo che ci siamo dati: ridurre del 30% le emissioni di gas a effetto serra per ogni kg di latte prodotto entro il 2030”.
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