“La sfida dei cambiamenti climatici è molto più complicata e difficile da vincere di quella della pandemia”. Parola di Bill Gates, che nel suo nuovo libro “Clima, come evitare un disastro. Le soluzioni di oggi. Le sfide di domani” lancia l’allarme: occorre un deciso cambio di passo nel segno della sostenibilità. Una svolta che impatti anche e soprattutto sulle abitudini di consumo e quindi sul sistema industriale. La buona notizia è però che la sfida non sembra impossibile: “Ci sono così tante persone preparate a lavorare per questa causa – dice il miliardario-filantropo, fondatore di Microsoft – che da qui a 10 anni vedremo risultati concreti”. 



E non si tratta di facile ottimismo, perché le dinamiche che interessano l’evoluzione dei consumatori la rendono l’imperativo di business per il futuro. Recentissime rilevazioni di Kantar, società specializzata nelle ricerche di mercato, suggeriscono infatti con chiarezza che l’orizzonte verde rappresenta una scelta sempre più condivisa. Le evidenze a sostegno della tesi sono numerose. Coloro che si classificavano già prima della pandemia come eco-active, ovvero coloro che, sempre o frequentemente si attivano per migliorare l’ambiente, sono cresciuti significativamente nel 2020, passando dal 16% al 20%. Ma non solo. Quasi un cittadino su tre – dice sempre Kantar – pensa che in questo momento i problemi ambientali siano più importanti che mai. E si consideri anche che il 58% di Millennials e Centennials si dichiara disposto a pagare di più per prodotti eco-friendly così come il 51% del target più maturo evidenzia grande sensibilità verso questi temi.



I riflessi sul mondo produttivo

Le aziende non potranno quindi che tenere conto di questa crescente domanda di sostenibilità. Che del resto prospetta interessanti opportunità di crescita. Le cifre del World Business Council for Sustainable Development confermano stime da capogiro: la svolta green potrebbe generare occasioni economiche per un valore di almeno 12 trilioni di dollari all’anno entro il 2030. E questo se solo si riuscissero a perseguire modelli di business basati sulla sostenibilità in 4 comparti economici: l’agroalimentare, il settore energetico, quello della mobilità e l’area che riguarda il binomio salute&benessere.



“La capacità di lavorare in modo sostenibile è una grande opportunità commerciale – conferma Cristina Colombo, chief impact officer di Kantar -. I trend legati a uno stile di vita sostenibile sono diventati evidenti a cavallo di questa decade e sono oggi un punto di attenzione per le aziende. Certo, la sostenibilità è un imperativo scomodo, perché richiede che le imprese reinventino il loro approccio al mercato, le modalità di comunicazione con i consumatori, i prodotti che offrono”. E che non cadano nel rischio di mettere in atto azioni di green o social washing, cioè di facciata: i consumatori spesso le scoprono e puniscono severamente le aziende che le adottano.

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