Un’alleanza virtuosa tra aziende, supermercati e consumatori che vuole abbattere gli sprechi alimentari nei prossimi tre anni con azioni concrete a tutti i livelli della filiera agroalimentare. È questo l’obiettivo del Patto contro lo Spreco Alimentare, lanciato dall’app Too Good To Go in occasione della Giornata Nazionale di prevenzione dello spreco alimentare, che si celebra oggi 5 febbraio.



Alla chiamata dell’applicazione – nata nel 2015 in Danimarca, presente in 15 Paesi tra Europa e Stati Uniti e capace di raggiungere oltre 30 milioni di utenti di cui 2 in Italia -, hanno già risposto molti importanti player dell’agroalimentare. Nella lista si contano Birra Peroni, Carrefour, Chi è il padrone? La Marca del consumatore, Cirfood, Danone, Fruttagel, Granarolo, Gruppo Montenegro, Gruppo VéGé, Ikea, Kraft-Heinz, Mare Aperto, Naturasì, Nestlé, Raspini Salumi, Salumi Pasini, Unilever, Wami.



Un nutrito manipolo di aziende, insomma, che testimonia come il tema sia sentito anche presso il mondo industriale. “Siamo molto orgogliosi che tante realtà abbiano risposto alla chiamata – commenta Eugenio Sapora, Country Manager Italia di Too Good To Go -. E questa risposta non fa altro che rafforzare il nostro impegno per portare il contrasto allo spreco alimentare sempre più al centro dell’attenzione e del dibattito pubblico e dell’agenda politica”.

Un impegno che potrebbe peraltro trovare presto nuovi sostenitori “Nel 2021 – spiega Sapora – contiamo di continuare a sviluppare le varie azioni previste e di avere un impatto sempre maggiore, accogliendo anche altri attori pronti a impegnarsi contro lo spreco alimentare insieme a noi”.



Il focus sulle etichette

Operativamente, l’iniziativa si articola in cinque i punti, che le aziende potranno sottoscrivere in parte o in toto, con l’obiettivo dichiarato di sensibilizzare dipendenti, consumatori e migliorare la propria filiera.

Il primo aspetto considerato, che rappresenta anche il primo passo esecutivo del Patto, riguarda il tema dell’Etichetta Consapevole, una vera e propria priorità, se si considera che il 10% dello spreco alimentare in Europa deriva proprio da un’errata interpretazione delle informazioni contenute sul prodotto o sulla confezione. Too Good To Go incoraggia dunque l’utilizzo di un’ulteriore specifica che, applicata sui prodotti e sulle confezioni, consenta di interpretare meglio il significato del TMC (termine minimo di conservazione indicato con la frase “da consumarsi preferibilmente entro”). L’Etichetta Consapevole inviterà pertanto gli italiani a verificare se i prodotti siano ancora consumabili dopo la data minima di conservazione grazie alla presenza della dicitura “Spesso buono oltre” e a una serie di pittogrammi che consiglieranno di “osservare, annusare, assaggiare”. La campagna – che Too Good To Go ha già promosso con successo in altri Paesi quali Francia, Germania e Danimarca – arriverà in Italia grazie all’impegno dei partner aderenti al progetto a partire dal 2021.

Le azioni verso imprese e consumatori

Il Patto si concentra poi su altri due capitoli chiave attraverso i progetti inscrivibili sotto i cappelli di “Azienda Consapevole” e “Consumatore Consapevole”. Too Good To Go propone così alle imprese di attivarsi tramite webinar e campagne informative per comunicare il proprio impegno e sensibilizzare contro gli sprechi alimentari sia i propri dipendenti sia i consumatori finali. Ma non solo. L’app invita anche le imprese a mettere in campo azioni volte a migliorare il welfare interno, per esempio, abbattendo gli sprechi della mensa aziendale con la creazione di un hidden store che offra i prodotti invenduti in esclusiva ai dipendenti.

Scaffali sotto la lente

Con la sezione intitolata “Supermercato contro lo spreco”, Too Good To Go supporta poi le catene distributive nelle attività di monitoraggio degli sprechi in store e nell’attivazione di iniziative ad hoc quali, per esempio, la promozione all’interno dei punti di vendita di scaffali o sezioni speciali dedicate a prodotti che hanno superato il TMC, con relativa comunicazione integrata.

Dallo stabilimento alla tavola

Infine, il Patto non mancherà di accendere i riflettori sul passaggio produttivo. Le aziende che sottoscriveranno il capitolo “Fabbrica contro lo spreco” si impegneranno infatti a monitorare la propria catena di produzione e a limitarne gli sprechi, soprattutto in riferimento ai prodotti che rimangono in giacenza in magazzino e che non hanno altra possibilità di essere utilizzati. E va detto che proprio in questa prospettiva, Too Good To Go sta creando una struttura logistica che permetterà di raccogliere i prodotti invenduti delle aziende, evitando così che vengano gettati con conseguente spreco di risorse alimentari ed economiche.

Questi prodotti saranno poi distribuiti ai cittadini attraverso nuove e speciali Magic Box XL acquistabili a un prezzo fortemente scontato sempre tramite l’app Too Good To Go e ritirabili presso pick up designati. Il progetto – che prenderà il via entro giugno 2021 – vedrà la partecipazione anche di Croce Rossa Italiana, cui sarà destinata parte delle risorse alimentari in modo da rispondere alle sempre più crescenti richieste di aiuto da parte di persone colpite dalle conseguenze economiche della pandemia in corso.

Un nuovo modello

Lontano dall’essere un’iniziativa isolata, il Patto si inserisce a pieno titolo in un percorso più ampio, che punta diritto al concetto di economia circolare. “In questa fase storica – sottolinea l’On. Maria Chiara Gadda, prima firmataria della c.d. legge “anti-spreco” 166/16 – abbiamo bisogno più che mai di costruire sinergie tra imprese, terzo settore, istituzioni e cittadini. Serve ripensare un modello sociale, culturale ed economico che nella pandemia ha mostrato tutte le sue fragilità. Contrastare lo spreco alimentare non è solo un fatto di riduzione quantitativa, piuttosto un’opportunità per creare nuovo valore nella filiera economica, inclusione sociale e maggiore consapevolezza nei cittadini”.