I narcos stanno utilizzando sempre di più i sottomarini per trasportare la cocaina in Europa. Nel 2019 le autorità spagnole ne hanno intercettato uno contenente ben tre tonnellate di “polvere bianca”, per un valore di circa 150 milioni di dollari. Una missione segreta che è stata, purtroppo per i narcos, scoperta dalla polizia iberica, ma per una che non viene portata a termine ve ne sarebbero nove che invece vanno a buon fine. Si calcola infatti che solamente il 10 per cento del carico di cocaina destinato al Vecchio Continente viene intercettato, di conseguenza si capisce quanto sia redditizio il business. Talmente milionario che i narcotrafficanti hanno deciso di allestire dei sottomarini ad hoc per trasportare la merce, che passano dall’oceano Atlantico arrivando a destinazione per poi essere affondati.
Si mormora infatti che la zona di oceano che separa l’Europa dagli Stati Uniti e dal Sud America, sia un vero e proprio cimitero di sottomarini dei narcos: preferiscono infatti affondarli una volta che la consegna è andata a buon fine, piuttosto che rischiare una nuova traversata verso casa, sia con il pericolo di essere intercettati, sia di affondare, tenendo conto che si tratta comunque di imbarcazioni che non hanno a disposizione un equipaggio di professionisti e che sono home made. “Da più di 20 anni i trafficanti usano i sottomarini per raggiungere l’Africa e l’Europa, ma questi due sono i primi che abbiamo sequestrato”, spiega Antonio Martinez Duarte, commissario capo della brigata Narco della polizia nazionale spagnola, ai microfoni della BBC, aggiungendo che: “Sono molto difficili da rilevare”.
SOTTOMARINI PER TRASPORTARE COCAINA IN EUROPA: AUMENTO RECORD DI CONSUMI DOPO IL COVID
Le navi vengono costruite nella giungla del Sud America, in particolare in Guyana e Suriname, e una volta pronte imbarcano il carico di cocaina e salpano alla volta dell’Europa, il secondo mercato più redditizio al mondo dopo quello statunitense. Secondo le Nazioni Unite la produzione di cocaina ha raggiunto livelli record dopo il covid, aumentando di un terzo fra il 2020 e il 2021, e la conferma è quanto accaduto negli ultimi anni in Belgio, uno dei porti più redditizi per i narcos.
L’anno scorso sono state sequestrate ben 110 tonnellate di cocaina, un’enormità al punto che le autorità non avevano a disposizione abbastanza inceneritori per distruggerla. “Con il riciclaggio di denaro e la corruzione, che ormai è senza limiti in termini di somme che possono essere offerte a portuali, poliziotti e altre persone, come vuoi avere il controllo sulle organizzazioni criminali?”, si domanda Michel Claise, uno dei più importanti investigatori e giudici del Belgio: “È finita”, conclude.