L’ipotesi di un sottosegretario per Roma non incontra i favori di Virginia Raggi. La prima cittadina della Capitale ha risposto con un secco no all’ipotesi di un “commissariamento”, velato dalla presenza di una figura governativa ad hoc, ed ha rilanciato. Nessun nuovo profilo al Campidoglio, ma i tanto chiacchierati poteri speciali: «Servono poteri al sindaco, quelli di Roma Capitale, ovvero i poteri speciali che hanno tutte le grandi capitali internazionali. Non chiediamo né di più, né di meno». «Finalmente si inizia a sentire parlare di poteri speciali per Roma Capitale, che dovrebbe essere il tema della prossima consiliatura», ha aggiunto la Raggi ai microfoni dei cronisti: «Io i poteri speciali per il sindaco li chiedo ormai da quattro anni a tutti i governi che si sono succeduti». E ancora: «Se questa è davvero l’intenzione di qualche esponente del Partito Democratico, che si riempie la bocca di queste parole ma poi quando è al Governo ed in Parlamento non fa nulla, ci dessero la dimostrazione della loro volontà e iniziassero a lavorare».



SOTTOSEGRETARIO PER ROMA, SECCO NO DI VIRGINIA RAGGI

Il Messaggero, che per primo ha riportato l’ipotesi di un sottosegretario per Roma, mette in risalto il timore di Virginia Raggi di venire commissariata, ma non solo. La prima cittadina grillina non esclude un’intesa tra Movimento 5 Stelle e Partito Democratico mirata a superare la sua candidata in vista delle prossime amministrative. E le indiscrezioni non finiscono qui. Nonostante la richiesta di poteri speciali al sindaco, a Virginia Raggi sotto sotto andrebbe bene l’ipotesi sottosegretario, «purché quel sottosegretario possa essere lei, una sorta di commissaria di se stessa per rilanciare la propria ricandidatura. La morale della storia, è che su Roma occorre fare reset e ricominciare tutto daccapo».

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