Souad Sbai, presidentessa di Acmid donna onlus, ha commentato a La Verità i risvolti del caso di Saman Abbas. I resti della diciottenne pachistana uccisa nelle notte tra il 30 aprile e l’1 maggio 2021 dalla famiglia sono stati infatti estratti dal luogo in cui erano stati occultati. “Saman ha pagato la concezione patriarcale dell’islamismo, che prolifera proprio nelle moschee europee che sfuggono a ogni controllo”.
L’unica colpa che la diciottenne aveva, infatti, era il desiderio di vivere all’Occidentale e la volontà di sposare il coetaneo che amava, piuttosto che il cugino con cui era stato organizzato un matrimonio combinato. Un progetto che la famiglia le ha negato, uccidendola. Il padre Shabbar, arrestato nel suo Paese di origine, continua tuttavia a negare l’omicidio e sostiene che la figlia sia viva. “Quell’uomo è un criminale, può dire ciò che vuole. Io spero solo che il governo pakistano ci consegni un delinquente che ha fatto a pezzi una povera ragazza. Estradarlo sarebbe un segnale forte contro chi pensa di venire in Italia, uccidere seguendo i principi più oscurantisti dell’islamismo e poi farla franca”, ha affermato.
Souad Sbai: “Tante come Saman, sognano vita a occidentale”. Il lavoro dell’associazione
Souad Sbai, con la sua associazione Acmid donna onlus, si occupa proprio di aiutare le donne come Saman Abbas ad ambientarsi in Italia. “Il mio ufficio è pieno di giovani ragazze che vogliono vivere all’occidentale”, ha raccontato. Non sempre, però, i genitori glielo concedono. “Le famiglie che vengono in Italia dovrebbero essere obbligate a frequentare classi in italiano, i giovani devono completare il processo di scolarizzazione, mentre invece osserviamo numeri in peggioramento, specie per le bambine”. I casi che si sono tramutati in tragedie sono purtroppo numerosi.
Da qui l’attacco alla politica da parte dell’ex parlamentare de Il Popolo della Libertà. “Alla sinistra fa comodo avere immigrati che non sanno una parola di italiano, in modo da poterli manovrare come meglio credono”, ha concluso.