Anche l’associazione culturale Nelson Mandela vuole risposte da Aboubakar Soumahoro in merito alle controverse raccolte fondi organizzate dall’ex sindacalista ora onorevole. Il presidente Ndiaye Makébé a Striscia la Notizia chiede chiarezza e non nasconde il suo disappunto: «Siamo tutti delusi da Aboubakar. Deve fare chiarezza sulle raccolte fondi. Non bisogna avere questo comportamento, altrimenti diventi uno sfruttatore come quelli che denunci. Anzi, peggio di loro». La delusione di Makébé è legata anche al fatto che Soumahoro è sparito.



«Prima lo vedevo sempre nel borgo, dove veniva a fare selfie e video con i braccianti. Diceva di essere vicino alle persone, invece la gente povera non ha mai visti quei soldi», aggiunge nell’intervista rilasciata a Pinuccio. L’associazione culturale Nelson Mandela opera proprio a Borgo Mezzanone, uno dei ghetti simbolo delle battaglie di Soumahoro. Ora si unisce agli appelli della Onlus Sportello dei Diritti e dell’associazione senegalese Teranga A.I.P..



“I RAGAZZI DEL GHETTO SONO MOLTO DELUSI”

«Fare chiarezza sulla questione dei soldi è molto importante per lui e per tutti quelli che sono sul terreno a combattere e a lottare contro lo sfruttamento lavorativo, in generale contro ogni forma di sfruttamento. Non c’è via di mezzo, bisogna chiarire e dare risposte, mettere le carte in tavola. La rendicontazione deve essere chiara», prosegue Ndiaye Makébé, presidente dell’associazione culturale Nelson Mandela. «I ragazzi del ghetto sono molto delusi. La gente povera per la quale raccoglieva soldi alla fine non li vede», aggiunge amareggiato a Striscia la Notizia. Nel corso del servizio, Pinuccio spiega che l’associazione raccoglie le voci dei migranti di Borgo Mezzanone, che chiedono di fare chiarezza su dove siano finiti i fondi, i motivi per i quali non si fa più vedere lì e cosa intenda fare in relazione alle promesse che ha fatto, perché ci sono questioni rimaste palesemente aperte.

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