NUOVA DENUNCIA DA ASSOCIAZIONI BRACCIANTI SU RACCOLTA FONTI SOUMAHORO

Alla lunga lista di chiarimenti/denunce mosse in questi mesi da diverse associazioni contro la Lega Braccianti – nella gestione di Aboubakar Soumahoro – si aggiunge ora anche la Teranga A.I.P.: nel servizio che andrà in onda questa sera a “Striscia la notizia”, l’inviato Pinuccio raccoglierà la denuncia davanti alle telecamere di Ablaye Seye dell’associazione Teranga A.I.P. Il tema è sempre il medesimo, ovvero il mistero sui soldi di una raccolta fondi per il sostegno di migranti mai effettivamente pervenuti.



Dopo la recente denuncia alla Procura di Foggia della Onlus “Sportello dei Diritti” – che chiede se i soldi raccolti dall’onorevole ex AVS Aboubakar Soumahoro, con le sue controverse raccolte fondi, siano stati effettivamente utilizzati per sostenere i migranti – ora giunge il nuovo appello di un’altra associazione di origine africane che reclamano spiegazioni al comportamento del parlamentare eletto nelle file della sinistra.



SEYE (TERANGA A.I.P.): “DALL’INIZIO DEL CASO SOUMAHORO NON SI È PIÙ VISTO NEI GHETTI DI FOGGIA”

«Vogliamo sapere dove siano finite quelle risorse e chiediamo che la magistratura faccia chiarezza», spiega Seye della Onlus Teranga A.I.P, aggiungendo «Questa vicenda mette in discussione la credibilità di tutti gli enti che operano con i braccianti. Già tra burocrazia e discriminazioni varie per noi è difficile, non possiamo permetterci di farci rappresentare da qualcuno che non sia totalmente trasparente».

Nel servizio che andrà in onda stasera in esclusiva su “Striscia”, l’esponente dell’associazione di braccianti rivela come da quando è esploso a livello mediatico il “caso Soumahoro” (dalla raccolta fondi fino alle indagini della Procura di Latina sulle coop gestite da moglie e suocera, ndr) il parlamentare nel ghetto di Foggia non si farebbe più vedere. Nel frattempo negli ultimi giorni Soumahoro è tornato con un video sui propri canali social dopo la visita compiuta al Centro per il Rimpatrio di Ponte Galleria (Roma): «I centri per i rimpatri e il reato di clandestinità vanno aboliti», ha detto nel video social, «Questa situazione situazione questa che va sanata con l’abolizione del reato di clandestinità e l’abrogazione dei CPR. Le persone non possono essere rinchiuse solo perché non sono in possesso (loro malgrado) di un titolo di soggiorno. Al riguardo presenterò un’interrogazione parlamentare affinché il Ministro dell’Interno e della Salute riferiscono su questa situazione».