Malika Chalhy e Aboubakar Soumahoro hanno qualcosa in comune. Ad evidenziarlo è Striscia la notizia, che in un nuovo servizio tira in ballo la vicenda delle raccolte fondi su GoFundMe. La prima è la ragazza cacciata dai genitori a causa del suo orientamento sessuale, un episodio che ha scosso l’opinione pubblica, tanto molti le hanno donato dei soldi per aiutarla a rifarsi una vita. Ma la ragazza invece li ha usati per comprarsi un cane di razza da migliaia di euro e un’auto di lusso. L’altro è l’onorevole, finito nella bufera per l’inchiesta che coinvolge la moglie e suocera ed è legato alle cooperative che si occupano di migranti.



Pinuccio ha deciso di indagare sui meccanismi della piattaforma GoFundMe, anche se Elisa Liberatori Finocchiaro, EU Corporate Affairs Director, ha rifiutato di essere intervistata per fare chiarezza sulle molteplici anomalie emerse. D’altra parte, ha inviato a Striscia la notizia una mail sostenendo che le campagne GoFundMe, tra cui anche quelle di Soumahoro, sono regolate da termini di servizio che sono chiari e uguali per tutti.



STRISCIA LA NOTIZIA: NEL MIRINO RACCOLTE FONDI SU GOFUNDME

Pinuccio per il nuovo servizio di Striscia la notizia ha esaminato i termini di servizio di GoFundMe e scoperto che la piattaforma non garantisce che le donazioni benefiche siano usate secondo lo scopo della raccolta fondi che viene descritto. Ma nello stesso documento è indicato che GoFundMe potrebbe intervenire in alcuni casi di condotte vietate per la rimozione di qualsiasi raccolta fondi e/o indagare su ogni utente che, a loro esclusiva discrezione, violi i termini di servizio. Tra le condotte non consentite c’è la raccolta o erogazione di fondi per qualsiasi scopo diverso da quello indicato nella descrizione della raccolta fondi. L’inviato di Striscia la notizia allora si è chiesto il motivo per il quale GoFundMe non sia intervenuta quando Lega Braccianti ha usato i soldi della raccolta fondi destinata ai bambini dei ghetti di Torretta Antonacci e Borgo Mezzanotte per la spedizione di una salma, visto che lo scopo è diverso rispetto a quello dichiarato. Infine, l’appello a tutti coloro che hanno donato e si sono sentiti truffati: è possibile chiedere indietro i soldi.

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