Sit-in di fronte al Tribunale di Latina da parte degli ex lavoratori della coop Karibù e del Consorzio Aid per l’udienza preliminare nei confronti dei familiari del deputato Aboubakar Soumahoro. Nel mirino le cooperative che facevano capo alla suocera dell’ex paladino della sinistra e in cui ha recitato ruoli importanti anche la moglie Liliane Murekatete. Le due donne sono imputate insieme ad altre quattro persone tra cui Michel Rukundo e Richard Mutangana, cognati di Soumahoro.
Il giudice dovrà decidere se rinviarli a giudizio. Come riportato dal Tempo, per gli investigatori il “sistema è connotato da rilevanti opacità nella gestione degli ingenti fondi assegnati alla cooperativa sociale e agli altri enti coinvolti, fondi, in parte non rendicontati e in parte utilizzati per scopi apparentemente estranei allo scopo sociale, tra cui acquisto di beni di lusso, in parte destinati ad utilizzi anche all’estero e allo stato non chiariti”.
Soumahoro, ex lavoratori delle coop di moglie e suocera in protesta
Come evidenziato da Libero, la suocera di Soumahoro era stata oggetto pure di un sequestro preventivo di oltre 600 mila euro. Quaranta lavoratori delle cooperative della famiglia del parlamentare sono stati lasciati a piedi, ma grazie alle denunce raccolte dal sindacato Uiltucs di Gianfranco Cartisano il caso è esploso a livello nazionale. Ma ad oggi poco o nulla si è mosso per gli ex dipendenti: “Ad oggi, oltre ad aver perso il posto di lavoro, non hanno ancora percepito stipendi, liquidazioni di fine rapporto e competenze finali”. Dopo circa un anno, i ricollocamenti non hanno sortito alcun esito: “La situazione è ferma, piatta, gli ex dipendenti non hanno preso un euro”. Cartisano ha aggiunto: “I lavoratori hanno subito un danno. Nonostante la nomina di due commissari per Karibu e consorzio Aid, nonostante i numerosi confronti in prefettura, gli accordi per i ricollocamenti sono rimasti sulla carta, tutto è finito nel cassetto”.